Utifar
N6 NUOVO COLLEGAMENTO 2020
Con l'avvicinarsi dell'autunno, stiamo per entrare in quella che, forse, è la fase più delicata di questa pandemia. Nei prossimi mesi, infatti, vedremo se il pericolo è passato o se, al contrario, andremo incontro ad una seconda ondata facilitata dalla stagionalità.
Ma non è solo il possibile riacutizzarsi dei contagi a fare paura. Gli esperti sono concordi nel considerare molto rischioso il sovrapporsi della normale influenza stagionale con il nuovo Coronavirus. Infezioni caratterizzate da una sintomatologia molto simile potrebbero essere facilmente confuse tra loro, ingenerando una serie di conseguenze negative. Pensate, per esempio, a cosa potrebbe accadere all'interno di una classe qualora un bambino si presentasse a scuola con un lieve rialzo febbrile. Ciò che lo scorso inverno veniva trattato con un semplice antipiretico, potrebbe generare un panico diffuso e determinare la messa in quarantena di decine di famiglie. Come fare per evitare situazioni simili?
Non disponendo ancora di un vaccino contro il Coronavirus, l'unica arma che abbiamo a disposizione è quella di favorire al massimo il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale. Ma siamo sicuri che bastino gli appelli per stimolare un ricorso diffuso e capillare al vaccino? Invero, oltre agli importantissimi aspetti di comunicazione, occorre pensare a nuove pratiche operative che rendano la campagna vaccinale più efficace rispetto agli scorsi anni.
Ed è qua che possiamo entrare in campo noi farmacisti.
La nostra categoria ha dimostrato, in occasione di questa pandemia, di essere l'unico, vero, riferimento sanitario, sempre presente sul territorio. Nelle zone più colpite, la presenza dei colleghi è andata ben oltre i normali orari di lavoro.
Ritengo che questo non sia passato inosservato agli occhi delle istituzioni e per questo motivo ci auguriamo che il Governo e le Regioni vogliano utilizzare meglio la nostra professionalità, diffusa sul territorio con una presenza così capillare. Allora potremo dire che il sacrificio di tanti colleghi, ai quali non smetteremo mai di dire grazie, non è stato vano.
Non so se la possibilità di utilizzare le farmacie per la somministrazione del vaccino si verificherà, ma noi certamente ci dovremo far trovare pronti. Dobbiamo, in altre parole, evitare quello che è successo per la distribuzione diretta del farmaco, dove ci hanno risposto che non eravamo preparati e quando abbiamo iniziato a formarci era troppo tardi.
Proprio per anticipare il più possibile i tempi e per garantire il massimo livello di professionalità, Utifar, in collaborazione con il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell'Università degli Studi di Torino e con il patrocinio di Federfarma, Fofi, Fondazione Cannavò e Fenagifar, ha predisposto un progetto formativo attivo dal 20 agosto 2020 sul sito www.utifar.it.
Il corso, dal titolo "Il farmacista e le vaccinazioni", sarà articolato in due parti: una formazione teorica erogata online ed una sessione pratica in cui il farmacista simulerà su un manichino lo svolgimento della vaccinazione. La parte pratica si svolgerà nell'arco di un unico incontro presso le sedi provinciali delle nostre istituzioni. Il primo appuntamento per la parte pratica sarà riservato a chi avrà completato la parte teorica entro il 27 settembre.
Consapevole dell'importanza di questo percorso, Utifar ha deciso di proporlo al prezzo simbolico di 50 euro, in modo da incentivare il più possibile i colleghi alla partecipazione.
Allestire un percorso di così alto livello formativo in poco tempo ha richiesto all'associazione uno sforzo notevole, ma sono convinto che, al di là di quello che ci riserverà il prossimo futuro, questa occasione potrebbe rappresentare una sorta di riscatto per la nostra professione.