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Editoriale
03 dicembre 2013
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista N. 8 Novembre - Dicembre 2013
INDIPENDENZA E STIMOLO PROPOSITIVO

La seconda edizione di Farmadays ha fornito importanti conferme al Consiglio direttivo di Utifar, utili per impostare il lavoro futuro. Anzitutto, rispetto allo scorso anno, la manifestazione ha registrato un aumento dei visitatori, con 2872 presenze reali. L'elevato numero di ingressi a pagamento dimostra che i farmacisti apprezzano la formula di Farmadays, incentrata sull'alto contenuto formativo e culturale dei propri convegni. Non solo: i colleghi hanno gradito anche la parte espositiva, con le 107 aziende che, condividendo lo spirito della manifestazione, hanno prediletto l'interazione con il pubblico, nell'ottica del rilancio dei settori e dello sviluppo dei servizi in farmacia. Numeri a parte, ciò che mi preme sottolineare è la mia personale soddisfazione per il successo di una manifestazione che ha fatto leva su due cardini di estrema rilevanza: l'indipendenza e lo stimolo propositivo alla categoria. L'indipendenzaderiva dal fatto che Farmadays è una manifestazione gestita per intero da Utifar, libera associazione senza fine di lucro e senza ambizioni politiche. In collaborazione con la Fiera di Verona, Utifar, scevra da qualsiasi condizionamento esterno, ha organizzato Farmadays con il solo obiettivo di portare avanti un progetto di rilancio della farmacia. Questo aspetto è importante per comprendere appieno la rilevanza del secondo cardine: lo stimolo propositivo alla categoria. Farmadays è infatti stata pensata dal Consiglio direttivo di Utifar per offrire ai farmacisti analisi e risposte in un momento di grande difficoltà economica come quello che le nostre aziende stanno attraversando. Non si parla, a Farmadays, di apocalittiche avversioni di qualche politico rispetto alla categoria. Né, tantomeno, si palesano scenari futuri di trasformazione suprema del settore. Farmadays parla ai singoli farmacisti, senza enfasi o dramma, spronando i colleghi affinché la quotidiana pratica professionale si traduca in innovazione e cambiamento. Un cambiamento individuale, prima ancora che di categoria, dove le migliori armi dell'azienda devono essere valorizzate per fare fronte al calo dei bilanci che incombe sulla sostenibilità economica aziendale. Lo sviluppo dei singoli settori e dei servizi è una tra le ricette proposte, che ciascuno dei farmacisti può declinare secondo le proprie peculiarità e inclinazioni. Una formula semplice, quella di Farmadays, che Utifar si impegna a portare avanti nel corso di tutto l'anno,proponendo agli associati momenti formativi importanti e una serie di strumenti che favoriscano la preparazione professionale. Solo partendo da una adeguata e qualificata preparazione professionale, si può infatti ambire al rinnovamento e alla specializzazione. Il farmacista si è guadagnata la stima dei cittadini come professionista del farmaco, perché conosce a perfezione il farmaco che dispensa, ma siamo certi che oggi conosciamo tutto quello che dispensiamo? Proseguendo con questa ottica, l'attuale tema di lavoro di Utifar è rappresentato dai farmaci innovativi. Pur senza avere il ruolo per intervenire politicamente all'interno del dibattito, vogliamo insistere sui farmaci innovativi per fare sì che, come ha auspicato in una recente intervista il presidente di Sifo, Laura Fabrizio, tutti i farmacisti siano preparati per dispensare queste molecole. La strada è lunga, ma Utifar si impegnerà in questo settore, anzitutto promuovendo una serie di corsi di formazione. Nel corso del 2014 le iniziative saranno molte. Per continuare in questa direzione, ci sarà prezioso l'aiuto dei soci, sia in termini propositivi, sia di sostegno all'associazione. Consapevole del momento di crisieconomica generale, e delle farmacie in particolare, il Consiglio direttivo di Utifar ha preso un'importante decisione: ridurre drasticamente le quote associative a partire dall'anno 2014. Con soli 150 euro per i titolari e 50 per in collaboratori, i farmacisti potranno così entrare a prendere parte attiva nei lavori di un'associazione che vuole guardare avanti e continuare, nel segno dell'indipendenza e dello stimolo alla categoria, ad offrire il proprio supporto ai colleghi farmacisti. E' stata un'iniziativa coraggiosa per la nostra associazione, che risente anch'essa del taglio delle spese di comunicazione da parte delle aziende. In tale situazione, la riduzione delle quote risulta un passo delicato e rischioso. Ma abbiamo intrapreso questa decisione convinti che sia necessario stimolare il più possibile quei farmacisti che, condividendo lo spirito dell'associazione, vogliono seguirne le iniziative e beneficiare dei servizi offerti. Siamo certi che non ci farete mancare il vostro sostegno e che, anzi, ci aiuterete a diffondere la cultura del cambiamento nell'ottica del miglioramento della professione.

Eugenio Leopardi

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