Utifar
N. 6 agosto-settembre 2016
La copertina di questo numero di Nuovo Collegamento riporta la locandina dell'iniziativa promossa da Utifar, Federfarma Servizi e Federfarma.Co per sostenere le popolazioni colpite dal recente terremoto. Questi volantini saranno distribuiti dalle farmacie associate al pubblico che potrà così disporre di un canale sicuro e affidabile
al quale devolvere le proprie donazioni. Si tratta di un'iniziativa che interpreta il sentire di molti colleghi soci che ci hanno chiesto di potersi impegnare concretamente per portare la propria solidarietà. Attraverso l'iban indicato nella locandina, i cittadini e gli stessi farmacisti potranno fare una donazione avendo la certezza che i soldi
raccolti saranno utilizzati al meglio. E' inoltre importante che il sostegno dei farmacisti e dei cittadini che nelle farmacie italiane ripongono fiducia possa essere rilevante per testimoniare concretamente la presenza della categoria al fianco delle popolazioni colpite. Solitamente, lo spazio dedicato all'editoriale è riservato a commenti che riguardano la professione. Apprestandomi a dedicare queste righe ad un appello in cui credo molto, pensavo di fare uno strappo alla consuetudine. Mi sbagliavo: nulla, più della solidarietà, ha a che fare con l'essenza della professione del farmacista. Noi ci siamo, ogni volta che accade una disgrazia che interessa la popolazione. Lo dimostrano tutte le iniziative di solidarietà intraprese dai colleghi in tutta Italia, ma lo dimostrano soprattutto le iniziative dei colleghi dell'Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione Civile. Partiti da tutta Italia alla volta delle zone colpite dal sisma, con una postazione di farmacia mobile perfettamente allestita anche con apparecchiature per l'autoanalisi, questi farmacisti danno il loro supporto ai colleghi locali in grado di proseguire la loro attività e ai cittadini e ai soccorritori che richiedono il loro intervento. A tutti loro va il ringraziamento mio e di tutta la categoria. Ma noi farmacisti ci siamo non solo nelle emergenze, ma anche a distanza di mesi ed anni dagli eventi. Ci siamo perché supportiamo i cittadini colpiti nella loro quotidianità, aiutandoli a superare una serie di traumi che non si esauriscono in pochi mesi. Pensiamo alla gestione dei disturbi legati all'ansia conseguente al disastro, o alla gestione di terapie croniche che non si risolvono unicamente con la copertura farmacologica, ma necessitano un costante monitoraggio e un supporto psicologico e pratico al paziente.
Ci siamo e ci dobbiamo essere perché la popolazione si fida di noi e perché il nostro lavoro emerge con maggiore
forza laddove ci sono le difficoltà. E' un lavoro quotidiano, che spesso si svolge lontano dalla luce dei riflettori
mediatici ma vicino alle esigenze dei cittadini.
Invitando i colleghi che sono lontani dai posti colpiti a sostenere la nostra iniziativa distribuendo le locandine e
donando essi stessi in prima persona, voglio anche ringraziare e abbracciare i colleghi colpiti, consapevole che
non appena si rimetteranno in piedi saranno gli avamposti di riferimento per migliaia di cittadini che nella loro
professionalità troveranno un supporto importante ed un abbraccio ben più importante del mio.
Eugenio Leopardi