Utifar
N. 4 Maggio 2016
Ci sono delle date che vale la pena ricordare, perché rappresentano, per ciascuno di noi, una sorta di spartiacque tra un prima e un dopo. Talvolta, della loro rilevanza si ha una percezione immediata; in altri casi se ne comprende il significato a distanza di tempo. Per Utifar, lo scorso 19 e 20 maggio rappresentano non tanto un giro di boa, quanto piuttosto la conferma che un lavoro iniziato diversi anni fa sta andando nella giusta direzione.
Il convegno organizzato tra le mura del Nobile Collegio Farmaceutico, affacciato sulle rovine dei Fori Imperiali, ha dimostrato ai farmacisti presenti che la strada da seguire è rappresentata da una serie di fattori che provo a riassumere in tre sole parole: confronto, competenze, innovazione. Sono pienamente consapevole che sono parole trite e ritrite, ma chi era presente alle due giornate formative ha potuto riempirle di significati e stimoli nuovi.
Ma chi era presente? Anzitutto, va detto che il convegno era rivolto alle rappresentanze di categoria, ovvero a tutti quei colleghi che prestano tempo e passione ad attività svolte nell'ambito di istituzioni ordinistiche e associazioni locali e nazionali. Molti erano impossibilitati a venire per impegni istituzionali, altri hanno semplicemente preferito non esserci. Qualcuno, forse, ha pensato di non avere nulla da imparare. Tuttavia, la rilevanza istituzionale, professionale ed accademica dei relatori ha arricchito l'esperienza dei partecipanti, molti dei quali si sono dichiarati entusiasti di un'esperienza che ha consentito loro di acquisire strumenti e conoscenze utili per svolgere al meglio la funzione rappresentativa. A tale proposito mi ha fatto molto piacere la frase di una collega di Caltanissetta. Non lo dico per piaggeria, ma perché il suo entusiasmo mi ha davvero commosso. "Bravi - mi ha detto la collega - perché avete dimostrato che bisogna alzare il livello degli incontri". Lo penso anch'io. Penso che non abbia senso parlare soltanto tra di noi o incontrare solo chi ci da ragione. Occorre non essere autoreferenziali e confrontarci con chi ci può offrire chiavi di lettura diverse, stimolare, anche criticare. A Roma lo abbiamo fatto, confrontandoci con professionalità ed esperienze di alto livello, ma esterne al nostro mondo. Si è parlato di Costituzione, di come vengono formulate le leggi, di competenze in materia sanitaria delle regioni e dello Stato, del peso delle normative europee. Maurizio Borgo, avvocato dello Stato e capo dell'Ufficio legislativo del ministero della Salute, ha arricchito la teoria con esempi concreti ed esperienze personali. Francesco Giorgino, conduttore del Tg1 e docente di comunicazione presso le Università "La Sapienza" e "Luiss - Guido Carli" di Roma ha ragionato sulle nuove strategie di comunicazione rese necessarie dalle rivoluzioni tecnologiche. Le differenze e i punti di incontro tra informazione, comunicazione e marketing sono stati analizzati anche da Gianluca Comin, docente di Comunicazione e Tecniche di Pubblicità presso l'Università "Luiss - Guido Carli" di Roma. Comin ha messo a disposizione dei farmacisti presenti la propria esperienza maturata dirigendo le strategie di comunicazione per aziende come Telecom ed Enel. L'ex Segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha risposto a tantissime domande da parte dei presenti sulle tecniche di concertazione e sulle strategie da adottare nelle trattative con il Governo e con gli altri attori del settore.
Nella due giorni di Roma, Utifar ha messo a disposizione della categoria non solo un percorso formativo, ma anche il Bilancio Sociale delle farmacie italiane 2015, redatto in collaborazione con il Centro Studi Sintesi - Cgia di Mestre e con il contributo di Teva Italia. I dati emersi dalla ricerca sono stati illustrati alla presenza del ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha esortato i farmacisti a fare ogni sforzo per "cambiare il paradigma di valutazione nei confronti della farmacia". Il ministro ha dichiarato di conoscere da vicino il valore delle farmacie italiane e quello che esse fanno per la popolazione, anche la più disagiata, ma - ha aggiunto - "non tutta la classe politica percepisce il valore profondo di un presidio come la farmacia sul territorio". Con la redazione del Bilancio Sociale, Utifar vuole rendere disponibili alle associazioni locali uno strumento utile nel dialogo con le istituzioni regionali.
Siamo perciò pronti a presentarlo nelle varie sedi regionali, proprio con l'intento di fornire dati utili nei numerosi confronti che, sempre più spesso, interessano la categoria a livello locale.
L'impegno di Utifar è continuare a favorire momenti di crescita professionale dedicati anche alle rappresentanze di categoria. Siamo infatti consapevoli di quanto esse siano impegnate nel ribadire, giorno dopo giorno, il valore delle farmacie e di come occorra essere formati per definire le migliori strategie di comunicazione e di concertazione. Alla manifestazione di Roma, i consiglieri di Utifar hanno ricevuto molti ringraziamenti dai colleghi presenti. Siamo noi a ringraziare con calore chi ha partecipato. Da parte mia, ribadisco il mio impegno personale affinché l'evento di Roma divenga, davvero, un punto di inizio da ricordare.
A chi non è potuto essere presente, rinnovo l'invito per il prossimo incontro.
Eugenio Leopardi