Utifar
N. 4 Maggio 2013
Alcune persone sono molto attente ai segnali e alle coincidenze. Altre, come il sottoscritto, lo sono molto meno. Non mi è tuttavia sfuggito che, proprio mentre il nuovo ministro Beatrice Lorenzin portava a viale Ribotta il proprio bagaglio di entusiasmo e passione, ci salutava Giulio Andreotti, padre fondatore del Servizio Sanitario nazionale. Il Ssn nacque infatti con la Legge 883/78, detta anche Riforma Sanitaria, con la quale si abrogavano le vecchie casse mutue per introdurre un sistema di tutela universalista, moderno e socialmente tra i più avanzati. Artefici di quel pensiero furono l'allora Presidente del Consiglio Andreotti e il suo Ministro Tina Anselmi, ma non si può dimenticare il contributo di Enrico Berlinguer. Andreotti e Berlinguer, insieme, furono capaci di dare vita ad una delle riforme più importanti del nostro paese. Larghe intese, si dirà, proprio come quelle che oggi hanno dato vita al Governo Letta. Nel nuovo Governo alcuni esponenti, come Antonio Catricalà, viceministro allo Sviluppo economico, sono convinti liberalizzatori. In altri ruoli chiave di Ministeri e Commissioni parlamentari si sono invece insediati esponenti politici che portano con sé un approccio e una cultura maggiormente incentrata alla regolamentazione del settore farmaceutico. Tali differenze di pensiero possono portare al perpetrarsi di un ping-pong normativo che in questi ultimi anni non ha prodotto una riforma organica. Oppure, possono rappresentare una grande opportunità per un rinnovamento ben strutturato. La farmacia ha bisogno di uno sforzo teso a superare al più presto tutte le questioni irrisolte che la riguardano. Da un nuovo sistema di remunerazione che svincoli il compenso del farmacista dal prezzo dei farmaci; all'apertura delle nuove sedi che dovrà dare una più ampia capillarità del servizio a favore del cittadino; all'attuazione della normativa sui servizi in farmacia che dovrà integrare al meglio la farmacia nel Ssn, in particolare rispetto alla prevenzione. Abbiamo voluto dedicare l'articolo di apertura di questo numero di Nuovo Collegamento al Mistero della Salute, richiamandone la storia, le funzioni e l'organizzazione. Non tanto perché avvertissimo nei nostri lettori la necessità di approfondire la questione, quanto piuttosto per porgere un saluto e un augurio di buon lavoro al neoministro. Il mio personale auspicio è che, come fece allora Tina Anselmi, oggi Beatrice Lorenzin possa trarre dalle differenze di pensiero che la circondano nel Governo una sintesi che racchiuda in sé il meglio del pensiero riformista, senza perdere ciò che di buono e consolidato esiste. Siamo certi che la freschezza, l'entusiasmo e la passione della quale si è dimostrata capace possano portare i migliori benefici al governo della salute pubblica e rappresentare la forza per una sintesi di tutte quelle questioni aperte che nei passati governi non hanno trovato modo di arrivare a conclusione. La farmacia ha bisogno di certezze. Utifar lo ripete da tempo. In quest'ottica porgiamo a Beatrice Lorenzin la nostra disponibilità ad un confronto costruttivo e funzionale.