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Editoriale
01 maggio 2007
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Maggio - 2007
Cinquant'anni di UTIFAR

Ricordare le molte iniziative promosse da UTIFAR in questo lungo periodo di tempo può servire ai giovani colleghi per meglio conoscere la nostra Unione e cosa essa ha rappresentato nel panorama associativo della nostra categoria, e ai colleghi anziani fare un tuffo nei ricordi della loro professione.
UTIFAR ha sempre cercato di presentare proposte innovative per la professione, di anticipare le tendenze di mercato per stimolare la farmacia a cogliere le opportunità più significative.
Negli anni 60 con le schede tecniche sulle preparazioni magistrali in qualche modo anticipò le attuali norme di buona preparazione. Negli anni '70 sollecitò la farmacia a seguire quella francese nel promuovere il settore della dermocosmesi.
Negli anni '80 il suo cavallo di battaglia fu l'informatizzazione della farmacia che giudicò improcrastinabile in dissenso con Federfarma che invitava ad attendere il suo programma di gestione mai ultimato.
L'obiettivo di UTIFAR è sempre stato quello di anticipare i tempi e sovente fu in contraddizione con i nostri Organismi più rappresentativi, fatto che le procurò difficoltà e ritardi nella diffusione delle sue idee.
Lo sperimentai personalmente, quando nei primi anni '90, all'inizio della mia presidenza, promossi l'installazione in farmacia di strumenti di autoanalisi. Scatenai reazioni e paure immotivate, nonostante le sentenze della magistratura che legittimavano tale servizio in farmacia. Ora, a distanza di 15 anni, la mia soddisfazione è vedere che la categoria, al tavolo delle trattative per il rinnovo della convenzione, propone l'autoanalisi tra i servizi che tutte le farmacie saranno tenute ad offrire alla cittadinanza. Però siamo nel 2007 e nessuna legge è cambiata. Quante polemiche inutili !
Purtroppo la "miopia" dei vertici non sempre è curabile e così tutto si oscura!
Accadde per il progetto del "Consorzio". UTIFAR organizzò a Firenze un grosso convegno "Farmacia Futuro" per tentare di aggregare le farmacie in un grande consorzio al fine di attuare una politica comune di vendita, di comunicazione e di servizi.
Era un progetto importante, non facile, avveniristico, che prevedeva anni di lavoro per la sua completa realizzazione. L'affossò subito Federfarma, giudicandolo dirompente per l'equilibrio del sistema farmacia. Invece poteva allora essere utile per la piccola-media farmacia per contrastare la concorrenza esterna ed ora per contrastare gli effetti della legge Bersani.
Non molti hanno il dono della perspicacia!
Nella medesima lettera (1996) in cui definiva il Consorzio un'iniziativa pericolosa per la farmacia, Federfarma comunicò che aveva deciso di organizzare una propria manifestazione fieristica e quindi non riteneva più opportuno partecipare alle Giornate farmaceutiche. Fu l'atto finale di una vicenda iniziata anni prima. Infatti nel 1994 l'Unipro, tramite il suo direttore che già gestiva con ottimi profitti Cosmoprof (profumeria) e che mirava a replicarli nel settore farmaceutico, mise gli occhi sulle Giornate farmaceutiche e mi chiese, a fronte della permanenza in fiera delle industrie di dermocosmesi, di poter gestire in comune l'evento di Verona. Al mio rifiuto seguì nel 1995 una lettera congiunta Federfarma-Fofi nella quale, con toni garbati, si comunicava che l'interesse per Italia Farmacia, la parte congressuale delle Giornate Farmaceutiche, era scemato per la preponderanza dell'aspetto fieristico.
Il risultato finale fu che i farmacisti persero la gestione di una manifestazione da loro creata e che esisteva da oltre trent'anni e che i loro vertici aiutarono alcuni imprenditori estranei alla categoria a far nascere una manifestazione del tutto simile anche negli "aspetti fieristici". Federfarma ottenne un duplice risultato, di incrementare di qualcosa il suo già pingue bilancio e di ridurre di molto quello già esile di UTIFAR e quindi di soffocare eventuali iniziative non in linea con le sue direttive.
Federfarma ha sempre manifestato una certa supponenza nei confronti di tutti gli altri, non ha mai accettato il confronto, ha sempre preteso di essere l'unica promotrice di qualsiasi iniziativa e quando altre strutture proponevano qualcosa di utile per la farmacia le contrastava e se queste persistevano tentava di modificare i loro Direttivi.
UTIFAR tra l'altro si è sempre astenuta da invadere il suo campo e dall'assumere una posizione prettamente sindacale.
Alla luce di quanto accaduto recentemente forse è stato un errore!

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