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01 aprile 2009
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista Aprile - 2009

Si riparte dai servizi. Per molti rappresentano una decisiva possibilità di rivalutazione del ruolo professionale del farmacista e della farmacia come istituzione. Questa visione, indubbiamente enfatica, non tiene conto del fatto che la farmacia è anzitutto la struttura deputata alla distribuzione sul territorio dei medicinali. Tuttavia, l'erogazione di servizi diversi rappresenta un terreno di prova con cui la categoria dovrà confrontarsi, nonché un'importante occasione che va colta nei modi più opportuni. La recente approvazione da parte del Senato della delega al Governo per l'emanazione di decreti finalizzati ad individuare i servizi socio-sanitari offerti al pubblico dalle farmacie pone i primi, importanti, paletti. Il testo approvato identifica già alcuni servizi: la prenotazione di visite ed esami specialistici, l'assistenza domiciliare, la collaborazione per i programmi di educazione sanitaria della popolazione e l'offerta di analisi ed esami di laboratorio di prima istanza. Tutti servizi pensati in un'ottica di prevenzione. Si tratta di previsioni innovative ma non nuove, nel senso che molti colleghi offrono già da tempo questa tipologia di servizi. Proprio per questo, occorre, in questa fase, che la categoria sia in grado di presentare progetti concreti, nella consapevolezza che non si dovrà trattare di iniziative di singoli slegate da un disegno unitario, bensì di un insieme di servizi e di iniziative rispetto ai quali la farmacia rappresenterà una sede di riferimento sanitario sul territorio per i cittadini.
E' quindi il momento di parlare di servizi in modo concreto e pragmatico, non più solo come opportunità di riscatto ma come una realtà che si presenta attuale sotto tutti gli aspetti, non esclusi quelli inerenti alla retribuzione dei servizi stessi. E' ora di confrontarsi con quelle che saranno le problematiche pratiche e operative: quali servizi, sì, ma anche con quali risorse? Ovvero, chi pagherà per i servizi che la farmacia offrirà? E quanto?
Il testo legislativo approvato dal Senato prevede che queste attività siano pagate dal servizio sanitario "entro il limite dell'accertata diminuzione degli oneri" per le Asl. Sarà quindi necessario definire con precisione la tipologia dei servizi e quantificarli economicamente.
E' in quest'ottica che, tra le prime iniziative da Presidente di Utifar, ho contribuito alla preparazione di un convegno sul tema dei servizi in farmacia. Il convegno si svolgerà a Caserta i prossimi 18 e 19 aprile e si articolerà in tre sessioni: gli effetti dell'erogazione dei servizi sul bilancio della farmacia; un confronto con alcune tra le principali Associazioni dei consumatori in merito alle attese e alle esigenze dei cittadini; e un forum istituzionale al quale parteciperanno le rappresentanze di categoria ed esponenti politici nazionali per esaminare le possibili vie normative per sostenere la farmacia nei servizi di maggiore utilità.
Renderemo ampiamente conto del convegno nel corso dei prossimi numeri della rivista. Per il momento, voglio sollecitare da parte di tutti i soci Utifar e di tutti i lettori di Collegamento un'attenzione particolare a questo tema, senza enfatizzazioni, ma con l'auspicio che dei servizi si parli in maniera costruttiva e concreta.

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