Utifar
Rete e sviluppo delle competenze
Infine, la legge sulla concorrenza è stata pubblicata, e con essa anche le norme che riguardano la farmacia.
Il lungo iter legislativo è stato accompagnato da discussioni e confronti interni alla categoria su come l'ingresso dei capitali nelle proprietà delle farmacie avrebbe modificato il settore. In particolare, si è discusso di come affrontare questo cambiamento che, prima o poi, sarebbe inevitabilmente arrivato.
Oggi che la legge è stata pubblicata, possiamo dire di essere pronti?
Direi che, nonostante i molti dibattiti, convegni, riunioni e, nonostante il molto tempo a disposizione che l'iter legislativo ci ha concesso, la normativa non ci trova ancora preparati.
Noi di Utifar parliamo delle possibili misure per affrontare il cambiamento già da diverso tempo. Nel dicembre del 2015 pubblicavo un editoriale sul tema dal titolo "Rete e professionalità". L'incipit conteneva già quello che da tempo avevamo individuato come il primo punto di quella che a nostro avviso è l'unica strategia possibile: "La prossima, inevitabile rivoluzione negli assetti proprietari delle farmacie ripropone, nella discussione interna alla categoria, il concetto di fare rete". Nell'editoriale esprimevo un concetto molto semplice. "Penso che unire le forze sia il modo più naturale e saggio attraverso il quale i piccoli possono fare fronte all'attacco dei grandi. Questo vale in ogni ambito, figuriamoci quando si tratta di affrontare l'ingresso dei capitali e di nuove realtà che si faranno strada a colpi di offerte commerciali, di attività di marketing e via dicendo".
Oggi abbiamo piccole realtà di rete a livello locale, ne ho contate sedici. Un primo passo sarebbe già quello di parlarsi e unirsi sotto un unico progetto, abbandonando diritti di primogenitura e voglia di primeggiare. Basterebbe questo a comunicare una volontà di voler realizzare realmente una rete di farmacie indipendenti.
Il secondo punto della strategia proposta da Utifar riguarda la competenza del farmacista. Nel convegno organizzato nel 2015 a Palermo da Roberto Tobia dal titolo "La farmacia, la professione, le istituzioni: confronto sulla farmacia che cambia" oltre all'auspicio di fare rete, è emersa con forza la necessità che le farmacie valorizzino la professionalità e le competenze per distinguersi dalla grande distribuzione e da nuovi gruppi che entreranno nel mercato.
Rete e sviluppo delle competenze. Personalmente, ritengo che queste due questioni non siano separate.
Fare rete può rivelarsi una strategia di estrema utilità in termini di sostenibilità economica, andando ad ottimizzare diversi aspetti gestionali. Ma fare rete è necessario anche per sviluppare la professione. La rete, a mio avviso, deve riuscire soprattutto a creare i migliori condizioni affinché le farmacie che ne fanno parte diventino competitive anche in termini di offerta di servizi di alta qualità e professionalità. Le farmacie indipendenti non possono, infatti, permettersi di perdere sul terreno della professionalità e dei servizi nei confronti delle farmacie appartenenti a reti di multinazionali.
La nuova situazione determinata dalla normativa sulla concorrenza è il primo, importante, scenario con il quale deve confrontarsi il nuovo corso di Federfarma. Le premesse affinché la nuova dirigenza possa affrontare nel migliore dei modi questa sfida ci sono tutte. In particolare, il recente accordo tra Federfarma e Federfarma Servizi, basandosi proprio sulla possibilità di creare una rete efficiente tra le farmacie, si pone nella strada più corretta.
Mi auguro che questo accordo si traduca in una proposta concreta, alla quale, il prima possibile, le singole farmacie trovino interesse ad aderire, altrimenti, come Utifar, non potremo criticare i colleghi che pur convinti partecipi alle aziende di farmacisti fino ad oggi, alzeranno lo sguardo oltre la mitica rete per cercare più concrete aggregazioni.
Eugenio Leopardi