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02 novembre 2018
di Eugenio Leopardi
Rif. rivista N8 NUOVO COLLEGAMENTO 2018

I temi affrontati nel corso dell'edizione 2018 di FarmacistaPiù sono stati molti. In particolare, si è parlato dello sviluppo della nostra professione. In quest'ottica, l'attenzione dei molti ospiti ed esperti presenti si è incentrata sul ruolo che il farmacista può (e deve) giocare in ambito di servizi e di aderenza alla terapia.
Si tratta di due argomenti di grande importanza che caratterizzeranno la farmacia del futuro. A ben vendere, l'impatto dell'aderenza terapeutica non riguarda solo la rivalutazione della nostra professione, ma assume una valenza globale nella sanità moderna, sempre in equilibrio tra i progressi in ambito terapeutico e i vincoli economici e di bilancio che ben conosciamo. Basti pensare che, come dimostrano importanti studi, le principali malattie croniche presentano attualmente
dei tassi di aderenza alla terapia inaccettabili. Per le malattie pneumologiche, per esempio, una corretta aderenza alla terapia viene rispettata solo dal 20% dei pazienti, mentre per l'ipertensione la percentuale sale al 60%. Se si riuscisse ad ottimizzare l'utilizzo dei farmaci per queste ed altre
patologie croniche, come per esempio il diabete, si otterrebbe un risparmio di 3,7 miliardi. Una cifra spaventosa, che potrebbe essere impiegata in altri ambiti farmaceutici e e sanitari, a beneficio della salute di tutti.
E' chiaro che il farmacista può giocare un ruolo di primissimo piano nel monitorare il rispetto dell'aderenza alla terapia. Ma come promuovere questo suo ruolo agli occhi del legislatore e delle istituzioni? Utifar, lo sapete, si batte da tempo per valorizzare la professionalità del farmacista, organizzandopercorsi formativi e convegni mirati alla crescita delle competenze. Ma occorre agire anche ad un altro livello. Non basta, infatti, che i singoli farmacisti siano competenti e preparati. Serve anche presentare all'esterno un modello integrato, basato su protocolli condivisi. Le farmacie, in ambiti come quello dell'aderenza terapeutica, risultano un interlocutore fondamentale solo se si presentano in maniera unita ed omogenea. I due pilastri sul quale occorre lavorare, a mio avviso, sono la professionalità e la standardizzazione o, per dirla in altri termini, l'uniformità di quanto si offre all'esterno.
Discorso analogo vale per i servizi. Utifar parteciperà al Tavolo ministeriale sui servizi, nel quale si ragionerà su come valorizzare le opportunità offerte da una legge che non è stata, fino ad ora, ben sfruttata. Ma anche in questo caso è chiaro che solo presentandoci uniti potremmo fare valere la nostra professionalità. Solo se si utilizzano processi di standardizzazione di alto livello si può essere credibili nell'offrire una serie di servizi in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. La strada è ancora lunga, ma le premesse per crescere, nell'ottica di una rivalutazione del nostro ruolo all'interno del Ssn, ci sono. A FarmacistaPiù è stato presentato Sistema Farmacia Italia, la rete dei farmacisti che nasce proprio per favorire un'unione tra farmacie indipendenti tesa a favorire
non solo le politiche commerciali, ma soprattutto la crescita verso l'alto e l'uniformità dei servizi che, aggregate, le farmacie potranno proporre al Ssn, nell'interesse di tutti e a vantaggio dei cittadini.

Eugenio Leopardi

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