Utifar
Il traguardo dei servizi
Le novità legislative introdotte negli ultimi mesi del 2017 inducono la farmacia ad una profonda riflessione rispetto alle prospettive future della professione.
Anzitutto, l'approvazione del Ddl concorrenza che, dopo mesi di incertezza, ha determinato la possibilità per i capitali di entrare nelle proprietà delle farmacia.
Più recente, invece, l'approvazione della nuova Tariffa dei medicinali, provvedimento che per alcuni è meno rilevante, ma che, al contrario, apre nuove possibilità per lo sviluppo del laboratorio della farmacia. La vecchia tariffa, ormai vecchia di 25 anni, aveva ancorato il reparto galenico al passato ed era divenuta un freno insopportabile all'implementazione di questo importante ambito professionale. Per dirla con le parole di Giulio Cesare Porretta, vicepresidente di Utifar e componente del Tavolo tecnico ministeriale che, in concerto con il Ministro Beatrice Lorenzin, ha elaborato la nuova Tariffa, "finalmente il farmacista territoriale è messo nelle condizioni di allestire medicinali particolari, a tutto vantaggio dei cittadini". Contrapporre alle inevitabili spinte che arriveranno dai capitali verso una farmacia orientata al profitto, un modello di farmacia che valorizza la professionalità è senza dubbio una risposta efficace. In un certo senso, è come se i due provvedimenti legislativi avessero fornito le armi ai contendenti. I capitali possono acquistare le farmacie, mentre i farmacisti possono rispondere espletando finalmente appieno il proprio ruolo di preparatori al servizio dei cittadini e del Ssn. E' una questione, come dicono gli inglesi, di "know how", di competenze.
Contrapponiamo, per esempio, la possibilità di preparare farmaci galenici a dosaggi particolari per i cittadini affetti da malattie rare all'aggressività commerciale tipica dei capitali. Sconti e offerte riusciranno a soppiantare un modello di farmacia così apprezzato dai cittadini?
Ma c'è un ulteriore terreno di confronto tra capitali e farmacisti: i servizi in farmacia.
In effetti, i tempi impongono alla categoria una reazione propulsiva verso la tanto evocata "farmacia del futuro" nella quale, di certo, i servizi ai cittadini rappresenteranno una delle chiavi di sviluppo professionale. Ma quali servizi offrire? E perché parlarne ora, visto che la normativa relativa alla farmacia dei servizi è stata introdotta da diversi anni?
Anzitutto, perché la tecnologia offre possibilità fino a poco tempo fa impensabili. In secondo luogo perché la prevenzione sarà la vera chiave identificativa della farmacia del futuro.
Sul terreno dei servizi, tuttavia, i capitali hanno un forte vantaggio rispetto alla farmacia tradizionale. In qualche modo, è come se in questo campo il know how lo avessero loro. In un settore, come quello dei servizi, dove è la tecnologia è il vero protagonista e dove il marketing gioca un ruolo centrale nell'offerta, la singola farmacia non può certo affrontare la potenza di fuoco dei capitali ed è spesso sprovvista delle competenze gestionali necessarie.
Come rispondere? Di certo le farmacie hanno la possibilità di unirsi e di creare, con i gruppi che già esistono come le cooperative tra farmacisti, una rete finalizzata ad offrire un servizio di alta qualità ed omogeneo sul territorio. Insieme, le farmacie possono superare le sfide che singolarmente non sono affrontabili e, al tempo stesso, valorizzare la professionalità dei singoli farmacisti che è il valore ad oggi maggiormente riconosciuto dai cittadini.
E' una situazione, quella attuale, dove i capitali hanno le competenze gestionali e la forza di fuoco economica, ma non hanno ancora le farmacie; e dove i farmacisti sono spesso privi degli strumenti, ma hanno dalla loro la professionalità.
Utifar è vicina ai farmacisti e lo sarà nei prossimi mesi con percorsi formativi e incontri sul territorio.
Il prossimo appuntamento sarà a Bologna il 10 e 11 novembre, con un convegno aperto a tutti i farmacisti, per confrontarci con gli esperti del settore sui temi legati alle novità introdotte nel 2017.
Eugenio Leopardi