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VENDITA IN CAMBIO DI VITALIZIO
Essendo ormai sulla soglia della pensione e stanco di questo lavoro, e avendo deciso di vendere la mia farmacia entro l'anno, vi sarei grato se mi venisse chiarito se è ancora possibile vendere a privati in cambio di vitalizio ed in che misura questo verrebbe tassato.
Si fa rilevare che la cessione di azienda in cambio di vitalizio è stato, nell'ambito della farmacia, uno fra i contratti di maggiore successo. Ora però è intervenuto il "Comitato consultivo antielusivo" che, con parere n. 30 del 14 Ottobre 2005, ha convenuto che la cessione dell'azienda in cambio di vitalizio, dà luogo ad una plusvalenza e ad una rendita, entrambi tassabili senza che sussista doppia imposizione ex art. 163 del T.U.I.R.
A tale conclusione è giunto affermando che:
A la cessione di azienda costituisce presupposto di realizzo di plusvalenza (art. 86 del T.U.I.R.);
B rendita vitalizia viene autonomamente tassata come reddito assimilato a lavoro dipendente ex art. 50 del T.U.I.R.
Per quanto possa essere discutibile il parere del Comitato, come già ampiamente evidenziato dallo scrivente sulle colonne di "Collegamento", è assolutamente sconsigliabile utilizzare questo strumento alla luce del nuovo indirizzo interpretativo dell'amministrazione finanziaria. Si può comunque ricorrere ad un altro istituto: la donazione modale.
E' un istituto molto interessante che, se non sussistono problemi di natura successoria, può essere utilizzato in sostituzione di vitalizio, evitando il rischio del contenzioso.
La donazione modale è prevista dall'art 793 del codice civile e consiste nel gravare la donazione di un onere che il donatario è tenuto ad adempiere nei limiti del valore della cosa donata.
L'onere così istituito, che chiaramente può essere costituito da una somma di denaro da corrispondere periodicamente per tutta la vita al donante, pur non costituendo un costo deducibile per la farmacia, è ricompreso tra gli oneri deducibili dal reddito ai sensi dell'art. 10, comma 1, lett. d) del T.U.I.R. In tal modo si raggiunge, sotto il profilo fiscale, lo stesso scopo del vitalizio senza però il rischio del contenzioso.