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Vorrei sapere in che cosa potrei incorrere qualora vendessi specialità medicinali a depositi con regolare fattura accompagnata da una dichiarazione di buona conservazione del farmaco.

Dipende dall'entità della vendita e dal carattere di continuità o di occasionalità di tale vendita.
Nel caso in cui si trattasse di quantitativi "da grossista", ripetuti nel tempo, si configura certamente l'attività di grossista, per la quale occorre apposita autorizzazione rilasciata dalla Regione e la presenza di appositi requisiti richiesti dalla normativa (artt. 100, 101- Titolo VII, D.L.vo 219/2006).
Le sanzioni amministrative per l'esercizio dell'attività di grossista svolta in assenza dell'apposita autorizzazione sono previste all'art. 147, comma 4, D.L.vo 219/2006: "Il titolare o il legale rappresentante dell'impresa che inizia l'attività di distribuzione all'ingrosso di medicinali senza munirsi dell'autorizzazione di cui all'articolo 100, ovvero la prosegue malgrado la revoca o la sospensione dell'autorizzazione stessa, è punito con l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda da diecimila euro a centomila euro".
Il titolare di farmacia, venendo a cadere l'incompatibilità riguardo il commercio all'ingrosso e fornitura al pubblico di medicinali, con l'avvento della legge 248/2006 (c.d. Decreto Bersani), può essere titolare di farmacia e, contemporaneamente, esercitare l'attività di grossista di medicinali purchè con ragione sociale diversa da quella della farmacia.