Utifar

Sono socio direttore di una sas, L'Inps mi chiede di pagare i contributi della pensione da commerciante pur avendo chiarito che essendo farmacista pago regolarmente l'EMPAF. E' giusta questa loro richiesta?

Con circolare n. 70 del 26 aprile 2004 l'INPS ha ribadito la propria posizione in merito alla sussistenza dell'obbligo di iscrizione alla Gestione degli esercenti attività commerciali dei familiari coadiutori dei farmacisti che collaborano nell'impresa familiare.
L'INPS già con circolare n. 163/1984 aveva evidenziato tale obbligo che viene riconfermato. Nel caso in cui, quindi, nell'ambito dell'impresa familiare collaborino anche dei familiari non farmacisti questi dovrebbero essere iscritti nella Gestione INPS sopra indicata; Il farmacista titolare dovrebbe secondo le pretese INPS, alcune già cassate da pronunce di tribunali locali, essere iscritto alla Gestione commercianti INPS quale titolare non attivo, i familiari non farmacisti che collaborano, andrebbero iscritti come coadiutori, secondo la procedura prevista per i preposti all'attività commerciale.
E' evidente che se il familiare non farmacista presta la propria attività in regime di lavoro dipendente, questi deve essere iscritto all'INPS - Assicurazione Generale Obbligatoria per i lavoratori dipendenti.
Si ribadisce invece che il familiare farmacista che collabora all'impresa familiare è esonerato dalla iscrizione alla Gestione INPS e deve dunque versare la quota intera all'ENPAF in base all'articolo 21 del regolamento ENPAF.
Ancor di piu' questo vale per il socio di società titolare di farmacia come nel caso de quo, tale pretesa dell'INPS appare totalmente illegittima e deve essere totalmente respinta.
Consiglierei pertanto prima di iniziare il contenzioso, di agire in autotutela, in quanto la pretesa dell'INPS non risulta neppure suffragata dalla suddetta circolare e appare a giudizio di chi scrive frutto di un abbaglio per cui deve essere assolutamente censurata.