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Società familiare e passaggi generazionali
Sono in società famigliare con mia sorella non laureata. Mia madre, 74 anni, titolare, vorrebbe passare a me la titolarità senza ledere i diritti della sorella che è nella società. Ho altre due sorelle.
Avrebbe pensato a una società tra lei e me, e le sorelle socie con capitale. è possibile? Oppure una donazione modale e poi costituire una società famigliare con me titolare e mia mamma e la sorella soci minoritari. Altre possibili situazioni?
Si ritiene necessario premettere che il tema dei passaggi generazionali nel mondo delle farmacie è assai complesso e non può essere esaurito con una semplice risposta ad un quesito. Infatti, normalmente, e lo stesso quesito del lettore lascia intravedere tale situazione, i passaggi generazionali sono strettamente legati a questioni ereditarie la cui delicatezza richiede attenzioni e approfondimenti particolari, proprio finalizzati a far si che la ripartizione del patrimonio di famiglia possa soddisfare tutti i protagonisti senza ledere i diritti di nessuno.
Ciò premesso, se non vi sono altri fratelli farmacisti (anche potenziali) in famiglia, non ha molto senso fare una società a due con la mamma perché poi si porrebbe il problema di gestire la sua quota quando la stessa non volesse o non potesse più essere socia. Ci sembrerebbe, invece, più corrispondente alle esigenze complessive una donazione a lei della farmacia gravata da onere modale rappresentato da un vitalizio a favore della mamma che, oltre a garantire il futuro della stessa, permetterebbe di ridimensionare sensibilmente l'ammontare della donazione. Naturalmente, è necessaria un'attenta valutazione dei diritti di credito eventualmente maturati dagli attuali partecipanti all'impresa famigliare (e cioè, mi sembra di capire suoi e di sua sorella). Inoltre, qualora il patrimonio complessivo della mamma non consenta di soddisfare i diritti di tutti i fratelli, si potrebbe tentare di percorrere la strada di riconoscere agli stessi una sorta di ‘partecipazione al capitale' della farmacia, non chiaramente sottoforma societaria (non essendo ammessa dalla normativa la società con non farmacisti), e, comunque, con ripercussioni fiscali allo stato attuale non molto favorevoli.