Utifar
Società con il collaboratore
Vorrei trasformare la farmacia di cui sono titolare in società, una piccola quota della quale verrebbe acquisita da un mio collaboratore. Assegnandogli la direzione tecnica manterebbe la qualifica di lavoro subordinato e quindi il medesimo trattamento contributivo pensionistico (INPS ecc...).
L'operazione è fattibile, ricorrendo alla figura giuridica della Società in accomandita semplice che consente al socio accomandante, privo di poteri amministrativi, di mantenere il rapporto di dipendenza e la sola direzione sanitaria della farmacia. Tale figura tutela il dipendente, il quale risponde per le obbligazioni sociali solo nel limite della quota versata.
La società ammessa dal diritto farmaceutico si caratterizza per due diverse figure di soci:
- Gli accomandatari che rivestono la qualifica di imprenditori e rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni sociali e sono soggetti alla stessa disciplina dei Soci delle S.n.c.
- Gli accomandanti che hanno una responsabilità limitata alla propria quota e sono esclusi in genere da ogni attività di amministrazione e rappresentanza ed è anche vietata l'ingerenza nella vita sociale.
La "trasformazione in società" dovrà avvenire tramite un conferimento in neutralità di imposta (non è soggetto a tassazione) ex articolo 176 TUIR ed implica un atto notarile e la richiesta di titolarità alla competente Autorità Sanitaria in capo alla Società neo costituita.
Le modalità di funzionamento, amministrazione e quant'altro sono stabilite nei così detti patti sociali che devono essere approvati dalle parti e allegati all'atto notarile di conferimento.
Va da sè che deve essere posta molta attenzione alla stesura di detti patti, anche in ordine all'eventualità di cessione futura di quote e di caduta in successione delle medesime.
Consiglierei, se codesto è il desiderio, di approntare con certa sollecitudine l'operazione in considerazione della non imposizione fiscale dell'atto.