Utifar
Se la promozione non piace al produttore
Da qualche anno vendo lampade catalitiche di una ditta francese (Nicolai) e le relative ricariche. Nel periodo pre-natalizio e subito dopo ho deciso di fare un taglio prezzi sulle ricariche dopo aver riscontrato una elevata giacenza a magazzino di tali prodotti, causata anche dal fatto che la stessa ditta francese aveva dato gli stessi prodotti da me trattati da anni ad una profumeria aperta da una mia exdipendente a qualche chilometro di distanza. Non esistono contratti di alcun genere tra i punti vendita e tale ditta. Ora si rifiutano di rifornirmi nuovamente i prodotti in quanto è stata segnalata la mia offerta commerciale da altri esercizi (vedesi profumeria). I prezzi sono consigliati e non ho venduto sottocosto. Possono rifiutarsi di servirmi?
La questione relativa al rifiuto da parte del produttore di rifornire il dettagliante va affrontata tenendo conto di diversi fattori. Prima di tutto occorre ricordare che le restrizioni alle vendite vanno valutate in considerazione del ruolo di mercato assunto dal fabbricante ed in relazione alla natura del prodotto; qualora si trattasse, infatti, di un monopolista in relazione al bene oggetto di scambio e non vi quindi fossero prodotti alternativi, il diniego di fornitura sarebbe certamente illegittimo. Esistono tuttavia altri modelli di distribuzione che tendono ad una restrizione dei soggetti rivenditori, limitazione che deve essere giustificata sulla base di criteri oggettivi e predeterminati dal fornitore. Stando ai dati indicati, il rifiuto di fornitura non pare giustificato né dall’esistenza di accordi tra il fornitore e specifici distributori e neppure da rimostranze esplicite da parte della azienda produttrice. Così stando le cose, ritengo che il comportamento tenuto dalla azienda debba ritenersi scorretto, anche in ragione dei pregressi rapporti commerciali, e non conforme alle regole concorrenziali. Varrebbe forse la pena di domandare alla azienda produttrice di fornite delucidazioni in merito al rifiuto.