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17 marzo 2016
Richiesta

Essendo un neolaureato, vorrei porvi alcune domande in merito alla professione di farmacista e su altri sbocchi lavorativi possibili.

 

Nello specifico, vi pongo i seguenti quesiti:

 

1) E’ possibile entrare in una azienda farmaceutica in qualità di direttore di stabilimento oppure negli affari regolatori con la sola laurea in farmacia oppure è necessario un master o la laurea in CTF?

2) Qual è lo stipendio minimo per un collaboratore di farmacia?

 

3) E’ diritto del collaboratore potere frequentare un master durante il lavoro?

 

 

Consulenza

1) Le assunzioni nelle aziende farmaceutiche potrebbero richiedere entrambe le lauree da lei indicate e alle quali potrebbe aggiungersi anche quella in chimica, forse più specifica nella produzione dei farmaci. Ad ogni modo, ogni azienda definirà i titoli di studio richiesti quali requisiti essenziali in base alla specifica mansione e ruolo richiesti.

 

2. Il CCNL per i dipendenti da farmacia privata fissa a € 1.889,97 lorde la retribuzione minima mensile; gli aumenti previsti dallo stesso CCNL sono a) gli scatti di anzianità, max 15 biennali per anzianità maturata presso la stessa farmacia

b) l’indennità quadri di € 100 lorde dopo 24 mesi di servizio nella qualifica, prestato anche presso altre farmacie, importo che passa a € 130 lorde dopo 12 anni; altri diversi aumenti potranno derivare da accordi individuali tra le parti.

 

3. Premesso che l’aggiornamento e la formazione costituiscono strumenti fondamentali per la crescita professionale e l’innalzamento del livello qualitativo, si ritiene utile fornire le seguenti indicazioni: a) il titolare può riconoscere delle ore di permesso all’anno per la formazione e gli aggiornamenti obbligatori che hanno per oggetto l’adeguamento delle competenze professionali (corsi E.C.M.) b) ai lavoratori studenti, compresi quelli universitari che devono sostenere prove d’esame, e che in base alla L. 300/70 hanno diritto ad usufruire di permessi retribuiti, le aziende concederanno altri 5 giorni retribuiti (pari a 40 ore lavorative) all’anno per la relativa preparazione c) eventuale partecipazione a master è fonte di trattativa individuale tra le parti e il datore di lavoro, pertanto, potrebbe non consentire la partecipazione al proprio dipendente se svolto in orario di lavoro.

 

 

 

Studio Brunello

 

 

 

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