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08 ottobre 2009
Richiesta

Per una farmacia in società al 50% con volume di affari di circa un milione al netto iva, pensando di rilevare un ulteriore 10% dal socio, come potrebbe essere calcolato matematicamente ed equamente il valore della quota? Quali conseguenze fiscali?

Consulenza

La valutazione di un'azienda è di per sé un'operazione complessa al punto che nel tempo la dottrina e la prassi hanno sviluppato molteplici metodi valutativi, anche molto diversi tra loro. Tra l'altro, per quanto riguarda la valutazione delle farmacie, per le specificità che ne caratterizzano il mercato, si sono sviluppate prassi valutative (moltiplicatore del fatturato) che costituiscono generalmente il punto di riferimento per le trattative di compravendita. Qualora oggetto di cessione sia non l'azienda ma una frazione della società che la possiede, la valutazione diventa ancor più complessa in quanto non può prescindere da aspetti quali la trasferibilità e la commerciabilità di tale quota nonché dei diritti che racchiude. Suggerisco al riguardo di verificare cosa stabilisce l'atto costitutivo soprattutto in merito all'amministrazione della società e alla trasferibilità delle quote. Sotto il punto di vista fiscale, la questione è molto più semplice in quanto la cessione di una quota del 10 % risulta essere una cessione "non qualificata" e quindi tassata, ai sensi dell'art. 67 TUIR, al 12,5%.

Studio Associato Brunello & Partner

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