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30 luglio 2010
Richiesta

Ho in corso una trattativa per rilevare le quote della mia socia in Snc. Il mio commercialista mi consiglia di proporre il recesso del socio perché cosi il prestito che chiederei in banca sarebbe a nome della società e lo potrei scaricare del tutto (cosa che secondo lui non potrebbe avvenire se lo chiedessi a nome mio). Sapendo che cosi facendo ci sarebbe il 40% di tasse da pagare, le divideremo a metà tra noi socie. Se lei volesse fare invece la rivalutazione delle quote, é vero che a me non converrebbe? Io non avrei modo di scaricare il prestito e non avrei altre agevolazioni fiscali?

Consulenza

La risposta del commercialista in linea di massima è corretta. Tendenzialmente, infatti, dovendo indebitarsi, la soluzione del recesso è sicuramente più conveniente. In realtà bisognerebbe capire di quanto ci si deve indebitare (nel quesito non è scritto), se per l’intero o in quota parte; questo perché è diversa la valutazione di una quota societaria in caso di cessione di quote rispetto ad una ipotesi di recesso. Deve anche essere precisato che il recesso richiede dei presupposti in quanto l’art. 2285 del codice civile stabilisce che il socio può recedere se la società è contratta a tempo indeterminato ovvero se sussiste una giusta causa; e naturalmente, va verificato anche lo statuto cosa prevede. Pertanto non è un problema di convenienza fiscale, bensì di utilizzo del giusto strumento giuridico in relazione alla fattispecie concreta.

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