Utifar

Il mio paese conta una popolazione totale di 7500 abitanti circa, di cui circa 1400 risiedono in un quartiere collegato al centro urbano con un viale lungo 1500 metri. Siamo tre farmacie (già in sovrannumero) tutte situate nel centro storico. Il suddetto quartiere ricade, come piante organica, a due delle tre farmacie e nessuna delle due ha intenzione di trasferirsi. Il quartiere in questione dista dalla farmacia più vicina circa 2200 metri. L'amministrazione comunale avrebbe intenzione di istituire in questo quartiere una nuova farmacia. Cosa prevede la legge in questi casi?

La problematica posta può essere risolta solo con una revisione della pianta organica che potrebbe, nell'ordine, seguire due strade. La prima potrebbe prevedere di ridisegnare la circoscrizione delle sedi, introducendo una nuova sede (nel quartiere in questione) da coprire mediante decentramento (ai sensi dell'art. 5, secondo comma della legge 362/91) di una delle altre tre sedi. Questo prevederebbe una riduzione della superficie del territorio di una o più delle sedi esistenti che si vedrebbero poi riattribuire una porzione a decentramento avvenuto ed in occasione della successiva revisione della pianta organica. Posta la indisponibilità volontaria di trasferirsi da parte delle farmacie del comune, potrebbe essere adottata la seconda ipotesi. Sempre in sede di revisione della pianta organica, si tratterebbe di ridisegnare la sede di una delle tre farmacie in modo tale che questa sia costretta a trasferirsi. Ovviamente a pena di decadenza della titolarità. Questa procedura, per quanto inopinatamente scarsissimamente adottata, è prevista dalla legge (art.5, primo comma della legge 362/91 e dal regolamento della legge 475/68). Se non fosse prevista dalla legge una distanza minima di 3000 metri dalle altre farmacie, potrebbe essere invece istituita una quarta sede, col criterio topografico, nel quartiere. Ma ciò non è possibile data la distanza di 2200 metri. Non si dimentichi che le farmacie sono gestite in base ad una concessione e la posizione di ciascuna deve essere principalmente giustificata dall'interesse pubblico.