Utifar
Magistrali contenenti veleni
Dovendo allestire la seguente preparazione:
Zinco Ossido 10 g
VIOFORMIO 3 g
Vaselina q.b. a 100 g
vorrei sapere se devo trattare il vioformio come un veleno pur non essendo presente in tabella 3 della Farmacopea dal momento che in etichetta è riportato il simbolo del teschio; eventualmente anche avere chiarimenti sulla compilazione di una ricetta magistrale contenente un veleno.
Manca una definizione ufficiale di "veleno", tuttavia si ritiene possano essere considerate "veleno" tutte le sostanze che risultano tossiche già a bassissime concentrazioni.
La nota 2 in calce alla Tabella 3 F.U. XI Ed. riporta: "Le prescrizioni dell'art. 146 del T.U. delle Leggi Sanitarie devono essere osservate anche per tutte le sostanze velenose che non sono iscritte nella Farmacopea.", sottintendendo che il farmacista può autonomamente applicare, sulla base delle sue conoscenze, il suo potere discrezionale nel valutare la pericolosità di una sostanza quando questa non é iscritta nella F.U. (compresa la Farmacopea Europea) come nel caso del vioformio.
Il vioformio (sinonimi: iodoclorossichinolina, cliochinolo), amebicida, battericida ed antimicotico non presenta tossicità (come affermato in testi ad uso del farmacista come il "Medicamenta") tale da considerarlo veleno.
L'etichetta di una preparazione magistrale contenente un veleno anche a bassissime dosi deve riportare, in base a quanto disposto dall'art. 37 del Regolamento per il Servizio Farmaceutico (R.D. 30 settembre 1938, n. 1706), apposita evidente dicitura VELENO, oppure adatto segno esterno molto visibile.