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LO SPAZIO PER I SERVIZI
Come farmacia vorremmo collaborare con liberi professionisti come fisioterapisti, e psicologi, ma non abbiamo spazi interni alla farmacia da destinare a tali visite.
Abbiamo solo una piccola cabina che non può essere utilizzata a tale scopo. In situazioni normali: il paziente che effettua la visita con il fisioterapista, paga la farmacia che poi provvederà a pagare il libero professionista in base agli accordi fatti in precedenza. In questo caso, la farmacia può pubblicizzare il servizio, e fissare gli appuntamenti. Un’altra società di cui sono socio e amministratore unico, detiene un locale, nel palazzo accanto la farmacia, che dista 50 metri.
Questo locale è concepito come studio medico in co-working, sono 6 stanze, sala d’attesa e due bagni. Lo specialista che utilizza la stanza paga un canone fisso all inclusive. Tutte le spese come utenze, internet, pulizie e arredamento sono incluse nel canone. Ogni professionista è indipendente e fissa le sue visite in autonomia e fattura lui ai suoi pazienti.
Per ovviare all’assenza di spazio in farmacia, abbiamo pensato che il professionista non prescrittore, come un fisioterapista, utilizzi una delle stanze del locale, paghi un fisso alla mia società, e inoltre viene pubblicizzata la collaborazione con lui in farmacia.
Inoltre, sui clienti che il professionista ottiene tramite la farmacia, dovrebbe rilasciare una percentuale alla farmacia, (o alla mia società?).
Per tenere i conti delle visite prenotate da noi, abbiamo pensato di utilizzare una agenda digitale in condivisione. Si può fare?
è possibile inoltre organizzare degli eventi conoscitivi in farmacia in una piccola cabina dove il fisioterapista riceve i clienti facendo consulenze gratuite conoscitive di 20 minuti?
L’evoluzione dei servizi in farmacia merita molta attenzione.
In primo luogo occorre verificare se esistono provvedimenti locali in materia di servizi in farmacia.
Per quanto a conoscenza dello scrivente non risulta che siano stati assunti, in Umbira, provvedimenti regionali in materia, salvo quelli riferiti alle attività sdoganate dalle leggi nazionali emanate in occasione della pandemia COVID 19.
Ergo nelle farmacie si possono erogare in convenzione le vaccinazioni mentre a pagamento si possono erogare tutti i servizi consentiti dal D. Lgs. 153/2009 e dai successivi Decreti ministeriali di attuazione.
L’attività del fisioterapista è una di queste ma si deve svolgere all’interno dei locali della farmacia (oggi anche in locali separati ma sempre facenti parte dei locali autorizzati all’esercizio farmaceutico) e, quindi, non in locali separati adibiti ad altre attività sanitarie.
Anche la consulenza dello psicologo è possibile, sebbene solo a livello di prima istanza e valutazione, ma sempre nei locali afferenti la farmacia.
Se, viceversa, si intende svolgere le prestazioni a livello ambulatoriale queste devono essere autonome e non possono, a livello deontologico, essere pubblicizzate in farmacia.
Da ultimo nulla vieta di organizzare eventi a livello conoscitivo in farmacia rientrando questi nel predetto D.Lgsv. sulla farmacia dei servizi.
Ovviamente, come detto, la normativa nazionale e locale è in continua evoluzione e presto potrebbe essere assunta una delibera regionale in materia.
Avv. Paolo Leopardi