Utifar
Ipotesi di cartello
E' consentito ad una cooperativa tra farmacie acquistare prodotti OTC e rivenderli ai propri associati suggerendo anche il prezzo di vendita al pubblico, scontato rispetto all'originale prezzo di vendita, prezzo che sarà naturalmente uguale per tutte le farmacie associate?
E' una operazione lecita o può configurare l'ipotesi di "cartello"?
Il problema da Lei posto non può risolversi entro i limiti necessariamente ristretti di una risposta a quesito.
Infatti l'art. 2 della legge 10.10.1990 n. 287 occupandosi delle intese restrittive della libertà di concorrenza vieta "le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all'interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, anche attraverso attività consistenti nel:
a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni contrattuali".
La fissazione del prezzo di vendita, perciò, è una tipica pratica vietata in quanto integrante un'intesa restrittiva della libertà di concorrenza, sennonché il divieto opera o meno a seconda di che cosa si intenda per "mercato rilevante" cioè per mercato nel quale l'intesa restrittiva della libertà di concorrenza può risultare incisiva al punto da determinarne lo stravolgimento. La nozione di mercato rilevante è molto complessa perché frutto di una costante elaborazione giurisprudenziale e dottrinale di cui è difficile fare la sintesi.
Per dare anche solo una prima ed assai approssimativa risposta sarebbe perciò necessario cogliere le dimensioni della cooperativa ed il suo radicamento sul territorio così da vedere se l'intesa restrittiva muta in maniera consistente il gioco della concorrenza in un "mercato rilevante".
Mi rendo conto che si tratta di una non risposta, ma preferisco spiegare i termini della questione piuttosto che azzardare risposte senza i necessari elementi di valutazione.