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INTERESSI CONVENZIONALI
Vorrei sapere qual è il metodo di calcolo degli interessi per il dilazionato pagamento da parte dei distributori.
Capisco che è una trattativa tra le parti, tuttavia ultimamente qualcuno lo ha portato al 6% annuo. Esiste un limite? Oppure i distributori potrebbero chiedere anche il 12% annuo, con la scusa che aumentano i tassi? C’è un Ente che vigila?
Premetto che per interessi di dilazione si intendono gli interessi concordati fra creditore e debitore in caso di pagamento dilazionato e questo è il suo caso.
Per interessi di mora si intendono invece gli interessi applicati al debitore in caso di pagamento ritardato; essi sono calcolati automaticamente in base al tasso legale di interesse determinato dallo Stato. Gli interessi di cui chiede il dottore sono detti convenzionali e sono degli interessi concordati tra il debitore e il creditore in forma scritta in
occasione della concessione della dilazione di pagamento.
A differenza degli interessi legali, che sono gli interessi che un creditore ha diritto di richiedere, a prescindere da un accordo scritto tra le parti, quelli convenzionali devono essere stabiliti da un accordo scritto. Le due parti possono accordarsi liberamente, a patto che il tasso degli interessi non superi il valore del tasso usurario, così come stabilito dalla Banca d'Italia. Ora senza addentrarci nei meandri complessi dei meccanismi che comportano l’aumento dei saggi di interesse per l’inscindibile vincolo con il tasso inflattivo, ( e il tasso applicato appare corretto numericamente) è fondamentale che il cortese dottore controlli sul contratto di fornitura la sussistenza della clausola di adeguamento del tasso di interesse convenzionale.
L’accordo tra le parti riguarda solo la misura degli interessi e non la loro “debenza”, la misura del tasso deve risultare per iscritto, in difetto, gli interessi restano dovuti al saggio legale (art. 1282 c. 2 e 3 c.c.).
Dr. Marino Mascheroni