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01 maggio 2009
Richiesta

Mio marito farmacista pensionato Enpaf, iscritto all'Ordine, mi ha ceduto la farmacia, con un vitalizio (senza apporto di lavoro professionale) . Ora frequenta la farmacia e mi aiuta saltuariamente. Mi chiedo se debba o meno inquadrarlo in qualche modo o se basti solo la comunicazione all'ASL come farmacista vitaliziato pensionato.

Consulenza

Data la particolare situazione costituita dal coniuge, tuttora iscritto all'Ordine professionale, che ha trasferito la titolarità alla moglie per vitalizio e per ragioni strettamente personali, si ritiene che sia sufficiente una comunicazione all'Azienda sanitaria locale al fine di regolarizzare sotto il profilo sanitario la presenza in farmacia.

La formula che in alcuni casi è stata adottata è quella di "collaboratore familiare volontario", essendo evidente che la presenza dell'ex titolare nella farmacia ora gestita dalla moglie è a titolo assolutamente saltuario, non retribuita e giustificata da motivazioni prevalentemente di ordine affettivo. 

Eventuale diversa opinione della ‘Asl dovrà essere valutata alla luce del contenuto delle osservazioni stesse.

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