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01 aprile 2009
Richiesta

Apprendo anche dalle vostre consulenze apparse sul sito Internet, che l'attività di estetista è possibile in farmacia nel rispetto dei requisiti igienici e con personale diplomato. Noi siamo in possesso di tutti questi requisiti.
Tuttavia, la ASL in un'ispezione:
- ci contesta un cartello esterno, sulla parete della farmacia, definito pubblicitario (per me informativo) con la scritta cabina estetica;
- ci contesta un cartello con la scritta profumeria (secondo loro la farmacia non può essere profumeria) pur avendo una licenza comunale ampia;
- ci impone di non ricevere telefonate per gli appuntamenti dall'estetica;
- ci impone di far pagare i clienti direttamente all'estetista (locali attigui ma non comunicanti).
In sostanza, vorrebbero le due attività ben distinte.

Consulenza

Le osservazioni e le prescrizioni fatte dalla Commissione ispettiva dell'Asl ci sembrano eccessive, per quanto la farmacia dovrebbe darsi un'immagine il più possibile professionale nell'ambito sanitario.
La presenza di un'insegna con la scritta "cabina estetica" posta sulla parete esterna della farmacia, sembra effettivamente potere creare una commistione tra le attività sanitarie svolte e quelle puramente estetiche minimizzando il ruolo prettamente sanitario che deve avere la farmacia. Certamente però non vi sono norme di legge o regolamentari che lo vietino, a meno che nel decreto di autorizzazione all'esercizio della farmacia vi sia un espresso divieto allo svolgimento di attività diverse da quelle strettamente farmaceutiche.
In questo momento, infatti, i servizi a latere che la farmacia può offrire alla clientela - anche se non estesi all'attivista estetica - sono visti con favore. I rapporti con la clientela diretti o telefonici connessi con questa attività, come pure i rapporti economici, non possono certamente essere sindacati dall'Asl.
Per quanto attiene all'insegna con la scritta "profumeria" si dà atto che non appare sicuramente consona ai principi deontologici della professione ma, anche sulla base del possesso di pregresse licenze commerciali (oggi non più valide dopo la riforma della disciplina del commercio) non sembra possa essere oggetto di rilievo da parte dell'Asl.
Si suggerisce, data comunque l'opportunità di evitare uno scontro diretto con la Asl, una soluzione di compromesso mitigando l'impatto "commerciale" offerto dalle insegne contestate, ma facendo ben presente all'Asl che i rilievi fatti non trovano corrispondenza nella normativa e tanto meno sono ipotizzabili possibili sanzioni specifiche.

AFK
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