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Distruzione stupefacenti
Fino a qualche anno fa l'ASL si occupava della distruzione dei farmaci stupefacenti scaduti: veniva annualmente stabilito un giorno in cui ogni farmacista portava i medicinali scaduti all'Asl che rilasciava un verbale di distruzione per giustificare lo scarico.
Purtroppo da circa 8 anni questa prassi non si rinnova più, nonostante le mie puntuali richieste. Come posso fare? Rivolgermi all'Ass.Inde?
I medicinali e le sostanze ad azione stupefacente e psicotropa scaduti di validità devono essere distrutti per incenerimento (Decreto Ministero Sanità 19 luglio 1985 come modificato dal Decreto Ministero Sanità 15 settembre 1998 (G.U. 21.9.1998, n. 220) e non possono essere resi all'Assinde.
La normativa prevede solo la modalità di distruzione ma non la prassi e gli aspetti burocratici connessi.
Teoricamente il farmacista stesso o un gruppo di farmacisti potrebbe portare i propri scaduti all'inceneritore e la distruzione dovrebbe comunque essere presenziata da una autorità (es. Carabinieri, ASL) responsabile del rilascio della documentazione di avvenuta distruzione.
In via puramente teorica potrebbe altresì essere richiesto alle ditte titolari delle specialità medicinali l'emissione di un buono-acquisto in base al quale cedere alla ditta il prodotto scaduto.
In caso di ispezione la presenza di stupefacenti scaduti da molti anni non può comportare alcunché purché i medesimi siano conservati in armadio chiuso a chiave e chiaramente separati da quelli in corso di validità.
Si suggerisce, insieme ad altri colleghi, di sollecitare l'Ordine per richiedere alla ASL la riattivazione del servizio interrotto.