Utifar
Dipendenti e giro d'affari
Tempo fa era comparso sul vostro giornale una specie di vademecum contenente alcuni parametri, a mio avviso molto importanti, riguardanti la corretta gestione di una farmacia. In particolare c'era un parametro riguardante il numero di dipendenti ottimale in rapporto al giro d'affari. Alla luce dei recenti cambiamenti di redditività, gradirei un parere qualificato, considerando la mia condizione di farmacia con un rapporto 80% mutua e 20% di tutto il resto. Il lavoro di ricettazione è aumentato, mentre il valore a ricetta è diminuito.
Appare di tutta evidenza che la risposta al quesito non possa essere univoca prescindendo, nel caso specifico, dalla conoscenza di informazioni relative a diversi fattori che influenzano considerevolmente l'incidenza ottimale del fattore lavoro in rapporto al fatturato complessivo dell'azienda.
Possono difatti essere identificati, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, alcuni elementi che più di altri condizionano il giusto rapporto del costo del personale rispetto al volume d'affari:
- la localizzazione, intesa come fattore di differenziazione tra aziende a bassa o alta stagionalità e tra aziende localizzate in aree urbane o rurali;
- la struttura, ossia la circostanza che la Farmacia abbia un'unica sede oppure gestisca anche un dispensario;
- l'apporto di lavoro, proprio del titolare e di eventuali familiari partecipanti, in termini anche quantitativi (tempo pieno o part time);
- eventuali servizi aggiuntivi erogati (ad esempio la prenotazione delle visite alle ASL).
Con queste premesse ed in ragione dei fattori succitati, è tuttavia ragionevole poter indicare in un fatturato medio di 300.000/380.000 euro per dipendente a tempo pieno la "forbice" entro la quale può generalmente collocarsi la produttività media per addetto mantenendo un sostanziale equilibrio gestionale.
Studio Brunello & Partner