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01 marzo 2007
Richiesta

Sono occupata in qualità di farmacista collaboratrice presso un'azienda che gestisce farmacie comunali e sulle quali ruota tutto il personale. Sono diventata mamma e finita la maternità facoltativa, dovrei riprendere a lavorare, ma vedendomi rifiutare la mia domanda di trasformazione temporanea del mio lavoro (avevo chiesto di passare da tempo pieno a tempo ridotto presso una sola sede farmaceutica per un anno) sono costretta a licenziarmi. Nella lettera di dimissioni ho intenzione di scrivere che mi licenzio per "giusta causa." Posso incorrere in qualche tipo di sanzione?

Consulenza

Ritengo che debba essere fatta un po' di chiarezza riguardo ai termini della questione da Lei proposta.
Il nostro ordinamento prevede le dimissioni per giusta causa, cioè il recesso unilaterale del prestatore di lavoro determinato da un comportamento illecito del datore di lavoro.
Configurandosi l'illiceità, le dimissioni possono dar luogo al risarcimento del danno subito.
Nel Suo caso, tuttavia, andrebbe valutato con attenzione, alla luce di elementi che non possiedo, se si configuri un comportamento illecito del datore di lavoro.
La questione perciò, in concreto, si presta ad essere esaminata alla luce di ben maggiori informazioni e documentazione rispetto a quelle offertemi col Suo quesito.

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