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COMPENSO PER I SOCI
I soci farmacisti di una Sas, iscritti all’ENPAF, sia accomandatario che accomandante, per la loro attività professionale di farmacisti, possono ricevere dalla società un compenso, oltre agli utili di fine esercizio, senza che tali compensi vengano assoggettati a contribuzione INPS o qualsivoglia tipo di ritenuta?.
Naturalmente tali compensi contribuiranno alla formazione del reddito personale e saranno assoggettati all’IRPEF.
Occorre fare una precisazione fondamentale. Il socio accomandatario è per antonomasia socio lavoratore/amministratore, il compenso erogato all’accomandatario di una Sas sarebbe sicuramente un costo deducibile, anche se la società amministrata è una società di persone. Il costo deve essere dedotto secondo il criterio di cassa in base all’articolo 95, comma 5, del Tuir. La tipologia di costo è prestazione di servizi, e quindi rappresenta un componente negativo indeducibile dalla base imponibile Irap. Qualora il socio accomandatario sia anche direttore della farmacia il compenso non è assoggettabile ad Inps gestione separata, essendo “coperto” dal contributo Enpaf. Nella società in accomandita semplice il socio accomandante è invece socio di mero capitale et indi per potere svolgere attività lavorativa deve essere inquadrato con uno specifico rapporto contrattuale anche di subordinazione. Per farla breve il vostro caso si potrebbe risolvere con una trasformazione della sas in snc (con tutto quanto comporta) ovvero assumendo come dipendente l’accomandante, ovvero ancora affidando la direzione sanitaria all’accomandante e attribuirgli un compenso direzionale e remunerando l’accomandatario non come amministratore bensì come “farmacista prestatore al banco” evidenziando codesta mansione sulla cedola del compenso.
Stante la complessità del caso solo a disposizione per approfondimenti in merito
Dr. Marino Mascheroni