Utifar
Commercio all'ingrosso di solo parafarmaco
Da circolari Federfarma si evince che, perché la farmacia possa effettuare vendita all'ingrosso di farmaci, occorre ottenere le relative licenze e avere una serie di requisiti piuttosto onerosi. Mi chiedevo nel caso la farmacia si limiti ad effettuare vendita all'ingrosso di parafarmaco (e non di farmaco) quali adempimenti sono necessari o se non occorre alcuna autorizzazione.
L'attività di commercio all'ingrosso è così definita dal D.L.vo 114/98: "Attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende ad altri commercianti, all'ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in grande. Tale attività può assumere la forma di commercio interno, di importazione o di esportazione" (art. 4, lett. a).
Lo stesso decreto (art. 5) suddivide in generale le attività commerciali (escludendo espressamente la farmacia) in due settori: alimentare e non-alimentare. Se il commercio all'ingrosso di parafarmaceutici comprende anche alimenti, se pure speciali, richiede i requisiti di cui all'art. 5 (commi 5 e 11) e, all'art. 26 comma 2 vieta l'esercizio congiunto nello stesso locale dell'attività di vendita all'ingrosso e al dettaglio, salvo deroghe stabilite dalle regioni.
L'attività di grossista di prodotti parafarmaceutici richiede l'iscrizione alla camera di commercio.
Si ritiene che tale attività possa essere svolta in locali diversi da quelli destinati all'esercizio farmaceutico, cioè quelli autorizzati dalla ASL per questa funzione. In altra ipotesi, si potrebbe sostenere che spazi della farmacia sono stati sottratti per l'impiego in altra attività.
In pratica nulla sembrerebbe vietare l'attività di grossista di prodotti parafarmaceutici esercitata da una farmacia, purché la medesima sia svolta in locali distinti (anche se in comunicazione).
Appare comunque utile un approfondimento dell'argomento presso la propria Camera di commercio.