Utifar
Come assumere la moglie
Sono titolare di una farmacia rurale. Da qualche anno la parte contabile e amministrativa è curata da mia moglie, laureata in scienze politiche. Vorrei sapere sotto quale forma è possibile assumerla, sia per corrisponderle un'adeguata busta paga, sia per poterle versare i contributi previdenziali.
Il rapporto di lavoro con il coniuge pur essendo in linea teorica organizzabile in una delle varie forme ammesse dalla legge, tra le quali anche il rapporto di subordinazione, difetta a monte di quelle caratteristiche di terzietà che sono tipiche del lavoro dipendente (rigorosità degli orari di lavoro, subordinazione eccJ. E' questo il motivo per il quale lo stesso Inps, quando si trova di fronte a questi rapporti giuridici ne disconosce l'esistenza in favore di un più corretto rapporto di impresa famigliare disciplinato dall'articolo 230 bis del codice civile. Infatti, l'Inps individua la figura della moglie come coaiudatore famigliare, indipendentemente dal lavoro svolto all'interno dell'azienda, richiedendo l'iscrizione alla gestione commercianti. Inoltre, è pur ero che, anche per il coniuge stesso, proprio in virtù delle summenzionate eccezioni, potrebbe essere possibile, in caso di conflitto tra coniugi, farsi riconoscere questa posizione giuridica in alternativa a quella di lavoratore dipendente, con il diritto anche di partecipare agli incrementi di valore della farmacia oltre che agli utili e al diritto alla prelazione di acquisto della farmacia in caso di suo trasferimento.