Utifar
Anarchia totale sugli orari
Nella città dove lavoro, nonostante il Sindaco abbia regolamentato gli orari di chiusura e apertura delle farmacie (dalle 8.30 alle 13.00 la mattina e dalle 16.30 alle 20.00 il pomeriggio) e l'Ordine provinciale dei farmacisti abbia disposto il calendario annuale dei turni di servizio per il sabato e la domenica, stabilendo per ogni sabato una sola farmacia di turno più una d'appoggio, regna l'anarchia totale, sia per quanto riguarda gli orari che i turni. Alcuni colleghi giustificano il loro comportamento alla "luce del Decreto Bersani". E' corretto tutto ciò? A chi ci si può rivolgere per denunciare la situazione, visto che l'Ordine della provincia, interpellato, non ha dato nessuna risposta?
Interpretando che la frase "regna l'anarchia totale" significhi che ogni farmacia adotta l'orario che meglio crede ed effettua orari di apertura in spregio sia dell'ordinanza del sindaco che del calendario dei turni, ritengo che la cosa da fare sia dapprima coinvolgere l'Ordine, in forma scritta, provocandone il doveroso interessamento. Qualora anche tale tentativo non dovesse risolvere il problema, si dovrà presentare la denuncia al sindaco ed alla ASL. Credo però che si debba valutare attentamente se gli orari ed i turni sono rispondenti alle esigenze della popolazione che, come si sa, sono oggi meritevoli di un servizio più ampio rispetto al passato anche in relazione alle critiche ricorrenti provenienti da fonte politica e governativa (Antitrust). Il cosiddetto "decreto Bersani" nulla ha a che fare con gli orari delle farmacie.