Con la pubblicazione della legge di conversione del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 (*), la manovra finanziaria inizia a produrre i propri effetti a partire del 17 settembre 2011. Le modifiche apportate, rispetto al testo del decreto legge (vedi comunicato del 17 agosto con le riflessioni del Presidente Eugenio Leopardi, ', ', ', '), permettono di riconoscere l'attenzione che il legislatore ha avuto nei confronti dell'attuale sistema farmaceutico italiano.
Nell'art. 3 dal titolo "Liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo", laddove si prevedeva la completa liberalizzazione per tutte le professioni e per tutte le attività imprenditoriali, con facile riferimento anche al farmacista ed alla farmacia, salvo alcune restrizioni a carattere molto generico che potevano essere mantenute, è stata introdotta la precisazione ai commi 5 (lettera a) e 11 (lettera a) che consente di mantenere in essere alcune limitazioni all'accesso alle professioni e ad alcune attività economiche.
Tali limitazioni sono consentite ora solo quando rispondano a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla salute umana.
Lo spirito di innovazione, nel senso della liberalizzazione delle professioni e delle attività economiche, deve indurre però ad una attenta riflessione da parte della categoria perché, se da un lato si può confidare sul mantenimento dell'attuale principio della pianta organica e del rapporto abitanti/farmacie, molti aspetti riguardanti lo svolgimento del servizio farmaceutico dovranno essere oggetto di profonde innovazioni. A tale proposito si invita a leggere l'editoriale a firma di Eugenio Leopardi, pubblicato sul numero 6 di Collegamento in fase di spedizione.
(*) legge 14 settembre 2011, n. 148 in G.U. n. 216 del 16 settembre 2011