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La Corte di Giustizia UE condivide il modello di farmacia italiana

01 luglio 2009

Lo scorso 19 maggio, la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto la piena legittimità e compatibilità con il diritto comunitario della normativa italiana che riserva la proprietà delle farmacie ai soli farmacisti. Sono state così accolte le conclusioni dell'Avvocato generale della UE Yves Bot (vedi "Farmacisti Garanti" in Nuovo Collegamento n.1/2009). Positivi i commenti di Federfarma che, in una nota del presidente Annarosa Racca, ricorda come "la decisione dello Stato italiano di riservare solo ai farmacisti la proprietà della farmacia garantisce ai cittadini un accesso sicuro a tutti i farmaci, mantenendo l'indipendenza professionale. Queste garanzie verrebbero a mancare se le farmacie fossero gestite in un'ottica puramente di profitto, come avverrebbe se nella proprietà della farmacia facesse il proprio ingresso il grande capitale". Nella nota, il presidente di Federfarma ringrazia il Governo "che ha sempre difeso con grande forza il modello italiano di farmacia e l'Avvocatura dello Stato, nella persona dell'avvocato Giuseppe Fiengo, che, con competenza e convinzione, ha trasferito ai giudici europei le argomentazioni dello Stato italiano a difesa delle proprie leggi". Un ringraziamento all'Avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo, e a tutto il collegio di difesa, giunge anche dal presidente della FOFI Andrea Mandelli, che commenta la sentenza ricordando come questa sia soprattutto "una vittoria dei cittadini europei, per i quali si conferma il diritto ad avere un Servizio sanitario, di cui la farmacia fa parte, incardinato sulla tutela della salute e non della tutela dei mercati". "Il punto - continua Mandelli - è che il farmaco non è una merce come le altre, il suo uso improprio può causare danni alla salute della popolazione e, di conseguenza, gli Stati possono garantirsi da questa evenienza ricorrendo in via esclusiva a professionisti che, come dice la Corte, godano di un'effettiva indipendenza professionale. Si tratta, insomma, di garantire la salute dei cittadini e, in questo ambito, lo Stato nazionale può decidere in completa autonomia". La sentenza avrà una ricaduta anche sul dibattito legislativo italiano. Come ricorda Luigi d'Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e segretario della 12a Commissione Igiene e sanità, "la pronuncia della Corte comunitaria è importante anche in relazione al dibattito legislativo in corso nel nostro Paese, dove proprio nella 12ma Commissione del Senato è cominciato il confronto su alcune proposte di riordino del servizio farmaceutico. Sarà inevitabile tenere conto dell'esito positivo del contenzioso europeo, che promuove il modello di farmacia professionale fortemente integrata nel sistema di salute nazionale che il nostro Paese ha sempre sostenuto".

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