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DECRETO LEGGE 13.08.2011, n. 138 - IL COMMENTO DEL PRESIDENTE EUGENIO LEOPARDI

17 agosto 2011

Cari Soci,
sulla G. U. n.188 del 13 agosto 2011 è stato pubblicato il D.L. 13 agosto 2011, n. 138 dal titolo "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo".
Ci sembra necessario fornire alcune informazioni e riflessioni in proposito. Il provvedimento, che è entrato in vigore lo stesso giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, come avrete certamente appreso dai mezzi di informazione, si è reso necessario per cercare di dare segnali concreti nella grave crisi economica e finanziaria che ha investito la comunità internazionale e nei confronti della BCE che ha sollecitato il nostro Governo a prendere provvedimenti.
Oltre ad essere coinvolti come cittadini da questo intervento del Governo, ne siamo toccati anche in quanto professionisti, e precisamente nel Titolo II, "LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO". All'art. 3, "Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attivita' economiche".

L'Utifar dopo una propria valutazione del testo, ed essendosi confrontata, anche con FOFI e Federfarma, ritiene che l'art. 3, che riportiamo in ALLEGATO, riguardi le farmacie, nella parte che attiene alle attività professionali, che sono assoggettate all'Esame di Stato, e quindi precisamente fino al comma 5 del suddetto art.3.

Nel comma 1, infatti, si sancisce un principio fondamentale per lo sviluppo e la tutela della libera concorrenza, dando disposizioni a Comuni, Province, Regioni e Stato, affinchè entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguino i
rispettivi ordinamenti, favorendo l'iniziativa e le attività economiche, fatte salve le restrizioni citate nel testo. Nel comma 3 si prevede in ogni caso che, trascorso un anno dalla data di
conversione in legge del decreto, sono soppresse le disposizioni normative statali incompatibili con il principio generale sopra indicato, con conseguente diretta applicazione degli istituti della segnalazione di inizio di attività e dell'autocertificazione con controlli successivi, salvo che non vi siano nel frattempo eventuali interventi di semplificazione normativa in attuazione di detto principio.
Il comma 5 riguarda anche le farmacie e prevede che gli Ordini professionali garantiscano che l'attività rispetti la libera concorrenza, la presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, la differenziazione e pluralità di offerta a favore dell'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti.
Entro 12 mesi dall'entrata in vigore del decreto, gli Ordini dovranno recepire i seguenti principi:


a) libertà di accesso alla professione, con possibilità di limiti nel numero di persone titolate all'esercizio nell'area geografica d'intervento solo in forza di una disposizione di legge, laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico e non introduca una discriminazione diretta o
indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di esercizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale;
b) obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente, sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di ECM e con l'introduzione di sanzioni per gli inadempienti;
e) obbligo per il professionista, a tutela del cliente, di stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale;
f) libertà di pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attività professionale, improntata comunque a trasparenza, veridicità e non ingannevole e denigratoria.


Questo in sintesi il contenuto del decreto legge che riguarda la farmacia e il farmacista.

UTIFAR, si è già attivata scrivendo una lettera al Presidente del Consiglio e a tutti i componenti il Consiglio dei Ministri, dove abbiamo cercato di spiegare che non è certo con una liberalizzazione tout-court, che si risolvono i problemi della Nazione o si dà un servizio migliore al cittadino.
Ma oggi questo non basta più. Noi siamo convinti che questa "nuttata passata", sia l'ultima, dopo di ché se non utilizzeremo questa opportunità per fare, nei dodici mesi concessi, una proposta concreta di apertura e governare il cambiamento in modo da conciliare l'interesse pubblico (che principalmente richiede una distribuzione capillare delle farmacie sul territorio, ', ', ', '), la salvaguardia dei sacrifici e degli investimenti fatti da molti, con la legittima aspirazione dei giovani ad intraprendere la professione sulla base di criteri meritocratici, non solo la farmacia come impresa, ma anche l'intera compagine professionale verranno travolte da una tempesta di "non regole" dove potrebbe valere solo la legge del più furbo.
Al momento le priorità sono di monitorare che in sede di conversione in legge non venga stravolta l'interpretazione che ne stiamo dando e che tutte le organizzazioni di rappresentanza si mettano a studiare un sistema di accesso alla farmacia, che permetta la possibilità di istituire velocemente il servizio di farmacia dove necessità, e non solo dopo parecchi annni come avviene con il sistema attuale. A tal proposito UTIFAR ha già dato la sua disponibilità alle altre organizzazioni di categoria per aprire un tavolo di confronto, che sia di effettiva collaborazione.
Sarà nostro compito quello di tenervi informati il più tempestivamente possibile sulle future evoluzioni e sulle prossime iniziative della nostra Associazione.

I miei più cordiali saluti.

Eugenio Leopardi

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