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22 novembre 2024
di Flavio Fagone
Rif. rivista N. 7 | Nuovo Collegamento 2024
OPUNTIA FICUS INDICA
Appartenente alla famiglia delle cactacee, l’Opuntia ficus-indica, arriva nell’area mediterranea e in particolare in Sicilia, esportata dal Messico nel XVI secolo subito dopo la scoperta dell’America. è una pianta succulenta arborescente che può raggiungere i 4-5 metri di altezza. Il fusto è composto da cladodi, comunemente chiamati pale, di forma appiattita e ovaliforme, con la funzione di foglie che assicurano la fotosintesi clorofilliana.

L’Opuntia, in Sicilia, si diffuse e naturalizzò rapidamente tanto da divenire un elemento caratteristico del paesaggio. Ancora oggi ricorre nelle rappresentazioni letterarie e iconografiche dell’isola, diventandone il simbolo.
L’Opuntia Indica ha una grande resistenza alla siccità, questo è dovuto ai cladodi,  ricoperti di una spessa cuticola cerosa e al parenchima, costituito da strati di cellule che fungono da riserva d’acqua.  La sua risorsa alimentare più pregiata è rappresentata dai frutti, chiamati fichi d’India, che oltre ad essere consumati freschi, sono usati per la produzione di succhi, liquori e una gelatina che nel territorio dove nasce Kalè prende il nome di mostarda.
Anche le pale risultano commestibili e si consumano fresche o sotto forma di confettura o canditi.
Nella medicina popolare i frutti sono stati utilizzati come astringenti e per la loro ricchezza in vitamina C usati dai naviganti per la prevenzione dallo scorbuto. 
I giovani cladodi, riscaldati al forno venivano utilizzati come emollienti, applicati come cataplasmi. L’applicazione diretta del gel dei cladodi su ferite e piaghe costituisce un ottimo rimedio antiflogistico, epitelizzante e cicatrizzante su ferite e ulcere cutanee, si tratta di un vecchio rimedio della tradizione siciliana utilizzato nella cultura contadina dell’isola anche per lenire ed idratare la pelle dei lavoratori sottoposta per molte ore al sole cocente, inoltre il suo decotto di fiori ha proprietà diuretiche.

L’Opuntia favorisce la salute della pelle
I recenti studi dimostrano: la proprietà antiossidante attribuita ai frutti; la capacità di legare zuccheri e grassi della frazione polisaccaridica dei cladodi, costituita in gran parte da uno zucchero denominato opuntiamannano con risultati positivi sul metabolismo e nella sindrome metabolica; effetto gastroprotettivo delle mucillagini dei cladodi.
In cosmetica, della pianta di Opuntia ficus-indica non si butta via niente e risulta utile nella preparazione di prodotti skincare, bodycare, haircare e suncare, ecc, infatti, l’estratto di cladodio è utilizzato in diverse formulazioni grazie alle ormai convalidate proprietà idratanti, epitelizzanti e cicatrizzanti senza nulla da invidiare a quelle dell’aloe o dell’acido ialuronico. Del preziosissimo olio estratto dai semi del frutto se ne utilizzano le proprietà rigeneranti, tonificanti, rassodanti, ristrutturanti e antiossidanti dovuti alla particolare vitamina E presente; inoltre ha potere linfodrenante e infine idrata in profondità il cuoio capelluto danneggiato, secco e sfibrato. 
I fiori di fico d’India sono conosciuti nella medicina tradizionale e di recente gli antiossidanti e i polisaccaridi in essi contenuti hanno dimostrato avere proprietà protettive su vene e capillari nei confronti degli stress ossidativi. Sono inoltre in grado di ridurre i danni ai micro-capillari mantenendone l’integrità stabilizzando le pareti, particolarmente utile per formulazioni adatte a pelli sensibili e a tendenza couperosica.

Un ingrediente straordinario che cresce spontaneo in una terra altrettanto straordinaria, in grado di essere sempre generosa con la sua gente, la quale non riesce e non vuole spezzare mai il legame profondo con la natura che in ogni angolo regala bellezza.

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