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OMEOPATIA, UNA SCELTA DI FIDUCIA


Con il 37% della popolazione che dichiara di avere utilizzato i medicinali omeopatici nel corso dell’ultimo anno, il potenziale rappresentato da questo settore per le farmacie italiane risulta inequivocabile.
Se, poi, andiamo a guardare i principali ambiti terapeutici nei quali questi medicinali vengono impiegati, scopriamo che si tratta proprio di quei disturbi per i quali vengono maggiormente richiesti i consigli del farmacista: il 33% di chi si rivolge ai medicinali omeopatici lo fa per affrontare i disturbi influenzali, il raffreddore o il ma di gola; il 28% per risolvere problemi di insonnia o di stress; il 26% li utilizza per rafforzare il sistema immunitario in un’ottica molto interessante di prevenzione.
Questi ed altri dati sono emersi da un’indagine condotta da Eumetra per conto di Omeoimprese, l’associazione che riunisce le aziende produttrici di medicinali omeopatici e offrono uno spaccato interessante sulle abitudini degli italiani in questo ambito. Secondo lo studio, il 98% della popolazione adulta conosce l’omeopatia e il 66% ha acquistato, nella sua vita, almeno una volta questi medicinali. Il dato più significativo riguarda proprio il loro utilizzo recente: quasi 18,5 milioni di italiani li hanno scelti nell’ultimo anno, segnale di una fiducia crescente e di una maggiore penetrazione nel panorama delle scelte terapeutiche.
Se da un lato l’omeopatia è ormai largamente conosciuta, dall’altro emerge una chiara necessità di approfondimento. Il 31% degli intervistati ha, infatti, dichiarato di voler ricevere più informazioni su questi medicinali, percentuale che cresce al 49% tra coloro che li hanno utilizzati negli ultimi sei mesi. Questo evidenzia un’importante opportunità per le farmacie, che già oggi rappresentano il punto di riferimento per chi sceglie l’omeopatia, ma che di certo, attraverso una formazione professionale adeguata e giuste tecniche di comunicazione possono implementare questo importante settore farmaceutico.
Sempre riferendoci ai dati dell’indagine, il consiglio del farmacista è stato determinante per il 52% degli utilizzatori, mentre il 44% ha acquistato su prescrizione del medico di base o del pediatra. Il farmacista, quindi, gioca un ruolo chiave nella scelta dei pazienti e potrebbe rafforzare ulteriormente il proprio ruolo fornendo informazioni mirate sui benefici e sull’uso corretto di questi medicinali.
Perché gli italiani scelgono l’omeopatia?
Dall’indagine emergono tre fattori principali che spingono i consumatori verso l’omeopatia:
• Il 54% considera questi prodotti naturali;
• Il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni;
• Il 33% crede che possano rafforzare il sistema immunitario.
Questa percezione positiva si traduce in un utilizzo mirato a specifici disturbi, tra cui, oltre a quelli già citati, dolori muscolari e articolari (23%) e problemi gastrointestinali (20%).
Il profilo del consumatore di medicinali omeopatici evidenzia alcune caratteristiche ricorrenti:
• Il 72% ha un’età compresa tra i 35 e i 55 anni;
• Il 60% è donna;
• Il 71% ha figli, segno che l’omeopatia è spesso una scelta familiare;
• La maggiore concentrazione di utilizzatori si trova nel Nord-Est e nel Centro Italia, con un picco in Toscana (75%).
Questi dati mostrano che l’omeopatia è scelta principalmente da un pubblico adulto, attento al benessere e alla prevenzione, che spesso coinvolge anche i propri figli in questa scelta terapeutica.
Omeopatia e prevenzione: un approccio sempre più diffuso
Uno degli aspetti più interessanti emersi dall’indagine è il crescente ricorso all’omeopatia in un’ottica di prevenzione.
Quasi il 30% degli utilizzatori dichiara di assumere medicinali omeopatici per rafforzare il sistema immunitario, segno di una maggiore attenzione alla salute e al benessere a lungo termine. Questo approccio rispecchia un cambiamento culturale nel modo in cui gli italiani si prendono cura di sé, privilegiando strategie preventive rispetto a interventi curativi una volta insorti i sintomi. Il ricorso all’omeopatia in termini di prevenzione si basa, molto probabilmente, su due assunti principali. Da un lato, chi la utilizza ne riconosce l’efficacia. Dall’altro lato l’omeopatia viene scelta per la sua percepita naturalità e sicurezza, giustamente considerata priva di effetti collaterali, e per la possibilità di affiancarla ad altre strategie di benessere, come una corretta alimentazione e uno stile di vita sano. In questo contesto, il ruolo del farmacista diventa ancora più centrale: grazie al suo consiglio, può guidare i pazienti nella scelta del prodotto più adatto alle esigenze specifiche, promuovendo un approccio integrato alla salute che valorizzi la prevenzione come pilastro fondamentale del benessere della persona.
Uno degli elementi che influenzano la crescente diffusione dell’omeopatia è il venire meno di una convinzione che in passato era piuttosto diffusa, ovvero che i medicinali omeopatici fossero “cari”. Il costo medio di un medicinale omeopatico si aggira, oggi, intorno ai 14 euro, in linea con il prezzo medio dei farmaci da banco (OTC) e inferiore a quello degli integratori, che si attesta sui 17 euro. Questa caratteristica rende i medicinali omeopatici una scelta economicamente competitiva, soprattutto per chi li utilizza in un’ottica di prevenzione. L’accessibilità economica è infatti un fattore determinante per chi decide di ricorrere all’omeopatia per rafforzare il sistema immunitario o prevenire disturbi stagionali come raffreddori e influenze. Inoltre, il costo relativamente contenuto incentiva un uso continuativo, elemento essenziale quando si parla di strategie preventive a lungo termine.
Per le farmacie, questo dato rappresenta un’opportunità importante: la possibilità di offrire soluzioni omeopatiche efficaci e accessibili può favorire una maggiore fidelizzazione della clientela e ampliare il ruolo del farmacista come consulente nella scelta dei prodotti più adatti per la prevenzione e il benessere quotidiano.
Un ulteriore dato particolarmente interessante riguarda la propensione all’uso di questi medicinali da parte di chi ancora non li ha provati. Il 35% degli italiani che non ha mai acquistato prodotti omeopatici si dichiara comunque favorevole al loro utilizzo.
Questo suggerisce che, con una maggiore informazione e consulenza, il bacino di utenti potrebbe ampliarsi ulteriormente.
Ed è proprio questo il punto centrale che si può ricavare dalla lettura dei dati emersi nell’indagine. Il grande potenziale di crescita di questo settore è stato riconosciuto anche da Silvia Nencioni, Presidente di Omeoimprese, che ha evidenziato come vi sia ancora molto margine di crescita per l’omeopatia. “Per questo - ha concluso Nencioni - è fondamentale continuare a investire nella formazione dei professionisti della salute e nella diffusione di informazioni chiare e accessibili per i pazienti”. Visti dati dell’indagine, non si può che essere d’accordo!