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NUOVI SVILUPPI NELLA GALENICA DERMATOLOGICA
di Rosalba Lombardo
L'uso sempre più diffuso di formulazioni per applicazioni cutanea, contenenti statine rappresenta un avanzamento significativo nella pratica medica moderna. Recentemente, è emerso che l'applicazione topica di lovastatina può migliorare in modo significativo la porocheratosi attinica superficiale disseminata (DSAP), una rara condizione cutanea.
La porocheratosi causa una cheratinizzazione anomala della pelle, manifestandosi con papule e placche rosa-marroni dai margini ben definiti, spesso più scuri rispetto alla pelle circostante. Questa condizione colpisce principalmente donne di pelle chiara tra i 30 e i 40 anni, con lesioni che si sviluppano principalmente su aree esposte al sole come braccia e gambe. Le lesioni possono progredire in carcinomi a cellule squamose, rappresentando una preoccupazione sia estetica che medica.
Le statine come la lovastatina agiscono inibendo l'enzima HMG-CoA reduttasi, cruciale nella biosintesi del colesterolo. Questo meccanismo aiuta a ridurre l'accumulo di metaboliti tossici che possono provocare una reazione immunitaria eccessiva nella pelle affetta da porocheratosi. Tale trattamento ha dimostrato di alleviare efficacemente le lesioni cutanee associate alla malattia.
L'integrazione delle statine nei trattamenti topici rappresenta una prospettiva promettente per la gestione della porocheratosi. Ulteriori studi sono necessari per confermare l'efficacia e la sicurezza di questo approccio nel lungo termine, ma i risultati preliminari offrono speranza per i pazienti affetti da questa complessa condizione dermatologica.