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LO SPECIALISTA IN TELEMEDICINA


Si potrebbe affermare che la farmacia dei servizi in un certo senso è sempre esistita, anche se in formule diverse rispetto alle attuali. In effetti, il significato di questa definizione rimane invariato; mentre ciò che realmente sta cambiando è la modalità di presa in carico del paziente e la professionalità di chi eroga il servizio.
Secondo IPSOA magazine, nel panorama lavorativo futuro, la maggior parte delle previsioni degli esperti (i più influenti analisti nel panorama nazionale ed internazionale) indicano che le professioni legate alla tecnologia continueranno a dominare in termini di retribuzione.
Con l’espansione delle tecnologie emergenti e l’evoluzione delle esigenze aziendali, i ruoli specializzati in questo settore saranno tra i più remunerativi nel 2030.
L’analisi di IPSOA continua affermando che “gli specialisti in telemedicina, area cruciale per l’assistenza sanitaria moderna, sono destinati a guadagnare un riconoscimento sempre maggiore. Questi professionisti offrono un servizio prezioso, soprattutto in aree remote o durante situazioni di emergenza, rendendo le loro competenze altamente richieste e ben compensate”.
Stiamo imparando sempre più che la telemedicina sta gradualmente e sensibilmente rivoluzionando il mondo della sanità, trasformando il modo in cui i pazienti ricevono cure e quello in cui i professionisti della salute interagiscono con loro.
Lo specialista in telemedicina sta proprio al centro di questa trasformazione diventando il fulcro di un sistema che prevede ed esige l’acquisizione di competenze sempre più approfondite in ambito tecnologico, comunicativo, legislativo e collaborativo. Vien da sé che, per un/a farmacista, le nozioni acquisite durante il tradizionale percorso di studi universitario non possono essere sufficienti per soddisfare una richiesta che strizza l’occhio ad un progresso tecnologico ed imprenditoriale sempre più sofisticato; oggi è necessario ed indispensabile che le nuove generazioni di laureati valutino percorsi di specializzazione che possano determinare un importante approfondimento di quelle che sono le materie più affini ad ognuno così ché nascano figure professionali altamente qualificate, preparate e adeguatamente ‘addestrate’ a gestire situazioni complesse in ambito consulenziale e gestionale.
Abbiamo parlato di tecnologia ed evoluzione, ma l’accesso al progresso richiede anche un perfezionamento ed affinamento delle competenze tradizionali affinché le performance più ostiche possano essere garantite come, per esempio, la realizzazione di preparazioni galeniche specifiche per ogni paziente in caso di proseguimento di cure particolari nell’ambito della deospedalizzazione.
Il farmacista è destinato ad acquisire sempre più prestigio ed autorevolezza perché costituirà la pietra angolare su cui si edificherà il nuovo sistema sanitario, fondato su rapporto sinergico delle varie figure professionali per raggiungere l’obiettivo finale di un’ottimizzazione dei servizi e dell’assistenza anche nell’ambito della prevenzione e della divulgazione scientifica. La telemedicina di oggi strizza l’occhio all’intelligenza artificiale che ne andrà a costituire la vera e propria evoluzione tra non molti anni; si assisterà a prestazioni sempre più performanti soprattutto in termini di affidabilità e di appropriatezza dell’analisi dei dati, ecco che approfondire le proprie conoscenze in materia determinerà la chiave di volta per essere riconosciuti come dei veri e propri punti di riferimento sia per il team work che per i pazienti. Il farmacista specializzato sarà quindi direttamente proporzionale ad un cittadino evoluto e consapevole in quanto a nozioni sulla salute.
è chiaro che tale crescita debba essere anche adeguatamente riconosciuta in termini di remunerazione; quali sono i pronostici in tal senso?
Si ritiene che sarà per forza necessaria la distinzione del ruolo di semplice farmacista collaboratore da quello di farmacista specializzato fin dall’università ma sappiamo che un’evoluzione così articolata necessita di tempi di realizzazione sicuramente non brevi quindi, nel frattempo, la vera “rivoluzione” deve essere fatta dai professionisti in prima persona che, credendo profondamente nel valore della propria attività, sapranno farsi largo tra burocrazia e vecchi taboo, ottenendo da soli i primi dovuti e meritati riconoscimenti.
Solo specializzazione in telemedicina dunque?
La farmacia dei servizi costituisce un vero e proprio bacino di opportunità per chi desidera partecipare alla fisiologica evoluzione dell’offerta in atto.
Ecco che ad esempio la consulenza dermocosmetica al banco si trasforma in proposta di prevenzione attraverso la teledermatologia che, in sincronia con l’analisi della pelle, può educare le nuove generazioni di pazienti/clienti a preferire proposte che possano davvero garantire loro un accesso alla salute a 360° sia per quanto riguarda la salvaguardia del loro stato psico fisico, sia per la cura quotidiana della propria persona.
Tutto ciò si traduce in proposte sempre più esclusive che non vanno a confondere i ruoli bensì a sottolineare l’importanza della distinzione di essi e della imprescindibile esclusività degli stessi nel contesto assistenziale.
Medici e farmacisti si troveranno dunque ad avere rapporti comunicativi molto più semplici e collaborativi dove le competenze reciproche si compenseranno senza rischiare di sovrapporsi.
Si tratta, quindi, di un’opportunità che va colta in pienezza proprio adesso che sta nascendo e che inizia a mettere radici solide. Come ogni nuova sfida, anche il rinnovarsi comporta investimento di risorse, di tempo, di denaro e attitudine all’evoluzione, tutti aspetti fondamentali che, se gestiti al meglio, sapranno determinare lo svecchiamento necessario per un settore primario come quello della farmacia.