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16 marzo 2024
di Alessandro Fornaro
Rif. rivista Nuovo Collegamento 2-2024
La tecnologia nella gestione del diabete
Si è svolta a Milano il 23 e il 24 febbraio scorsi la due giorni “WELL DONE - Share your experience in diabetes”, la conferenza organizzata da Roche Diabetes Care Italy che ha visto la partecipazione di circa 100 esperti diabetologi provenienti da tutta Italia.

Si è svolta a Milano il 23 e il 24 febbraio scorsi la due giorni “WELL DONE - Share your experience in diabetes”, la conferenza organizzata da Roche Diabetes Care Italy che ha visto la partecipazione di circa 100 esperti diabetologi provenienti da tutta Italia. L’evento ha permesso ai clinici di confrontarsi sull’evoluzione tecnologica nel diabete e sull’importanza della scelta del dispositivo per il monitoraggio in continuo del glucosio più idoneo ai bisogni clinici della persona con diabete, per una gestione sempre più personalizzata della malattia.
Tutti i presenti hanno convenuto sull’utilità dei dispositivi che consentono di rilevare in continuo il livello del glucosio nel liquido interstiziale del sottocute 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana (CGM). Tuttavia, la rapidissima evoluzione dei dispositivi presenti sul mercato, rende di fondamentale importanza che gli esperti abbiano una conoscenza approfondita delle diverse opzioni e siano in grado di scegliere quella più adatta, caso per caso, alle esigenze del singolo paziente.
Ciò che differenti sistemi attuali di monitoraggio in continuo del glucosio interstiziale hanno in comune è che ormai sono tutti classificabili come CGM in quanto permettono di conoscere in tempo reale il valore di glucosio nel sangue e di predire l’andamento della glicemia attraverso frecce di tendenza, avvertendo il paziente con allarmi sonori. Questo evita il rischio di pericolose variazioni di glicemia che possono portare a ospedalizzazioni e a complicanze importanti nel lungo termine.
Ciascun diabetologo può quindi scegliere la soluzione più congeniale al singolo paziente. Accanto alle molte potenzialità offerte dll tecnologia, perdurano alcuni aspetti di criticità.
Dalla due giorni milanese è infatti emerso con chiarezza che l’anello debole del sistema è attualmente rappresentato dal percepito degli utilizzatori e dalla loro scarsa familiarità con l’utilizzo dei diversi sistemi CGM.

Proprio al fine di permettere che questi dispositivi vengano sfruttati al meglio, è invece opportuno che gli utilizzatori conoscano e condividano con i propri sanitari di riferimento tutti i vantaggi che questa tecnologia offre, sia da un punto vista clinico sia psicologico.
La presentazione dell’indagine “Indicatori di usabilità dei sistemi di monitoraggio in continuo del glucosio: il punto di vista delle persone con diabete” ha permesso ai clinici presenti all’evento di mettere in evidenzia il reale percepito degli utilizzatori. Le caratteristiche dei sensori CGM che, secondo i pazienti, sono ritenute più importanti sono l’impermeabilità, elemento evidenziato come fondamentale dall’85% deg intervistati.
E’ poi emerso che il 63% dei rispondenti utilizza l’app collegata al sistema CGM cinque o più volte al giorno per monitorare l’andamento del glucosio. Le funzionalità principalmente apprezzate sono la lettura del valore del glucosio, la freccia di tendenza e la possibilità di condividere i dati di monitoraggio con il medico sono le più utilizzate.
Per quanto riguarda invece gli aspetti emozionali, il 67 % dei rispondenti si dichiara “sicuro” rispetto all’utilizzo dei sistemi, mentre il 44% si sente “accudito” e il 56% “protetto”. Interessante il dato che più dei tre quarti del campione riporta di non sentirsi per nulla o poco ansioso rispetto all’utilizzo di questi dispositivi, sentimenti che risultano più comuni tra chi usa il sensore da meno di due anni.

Un ulteriore elemento da riportare riguarda il fatto che dall’incontro è emersa una forte disomogeneità territoriale nell’utilizzo delle soluzioni più evolute. Altro punto critico è rappresento da un troppo lento e macchinoso aggiornamento delle linee guida, che andrebbe intrapreso coinvolgendo dal principio associazioni pazienti e società scientifiche, per favorire un accesso equo a tutte le soluzioni tecnologiche oggi disponibili e garantire ad ogni persona con diabete di poter beneficiare di una gestione personalizzata della propria patologia.

 

UN ESEMPIO CONCRETO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
A fine febbraio, Movi S.p.A., azienda leader nella distribuzione di tecnologie all’avanguardia nel campo delle attrezzature biomediche e ospedaliere, ha presentato in un ciclo di eventi di lancio una nuova soluzione terapeutica definita “Pancreas Artificiale” utile per tutte le persone insulino-trattate. Al di là della definizione, forse troppo ottimistica, la soluzione merita di essere analizzata perché rappresenta una dimostrazione concreta di come la tecnologia e i servizi viaggiano sullo stesso piano, offrendo grandi opportunità per migliorare la salute e semplificare la vita dei pazienti.
In risposta alla crescente sfida sanitaria rappresentata dal diabete, la soluzione innovativa presentata da Movi mira a migliorare la gestione del diabete e viene definita in grado di:

  • Migliorare il controllo glicemico
  • Automatizzare l’erogazione dell’insulina
  • Soddisfare i bisogni legati alla praticità, discrezione e facilità
  • Garantire maggiore libertà nella vita quotidiana dei pazienti
  • Ottimizzare della routine ambulatoriale dei clinici

Ma dal punto di vista della tecnologia, come funziona il sistema?
Il dispositivo consiste in una pompa insulinica, in un sensore per il monitoraggio continuo della glicemia (Dexcom G7) e in un algoritmo predittivo di controllo che automatizza e personalizza l’erogazione di insulina in base ai dati forniti dal sensore, adattandosi alle esigenze individuali e offrendo una grande adattabilità, libertà ed una migliore qualità di vita in chi ne fa uso.
Come dichiara l’azienda produttrice, il dispositivo è stato progettato in ottica “user centered”, ovvero pensato per ottimizzarne e semplificare l’interazione con l’utilizzatore finale e per migliorare la gestione quotidiana da parte dei clinici. Partendo dall’ascolto e da un’analisi dei bisogni, è stato sviluppato un sistema in grado di soddisfare le necessità di medico e paziente.

I vantaggi di questo sistema, denominato si evidenziano in tre aspetti fondamentali:
1. Miglioramento del controllo glicemico:
Il sistema garantisce un aumento significativo del compenso metabolico e grazie alle nuove caratteristiche del sensore per il monitoraggio in continuo dei livelli di glucosio nel sangue, Dexcom G7 consente ai pazienti di poter trascorrere ancora più tempo in “closed loop”, ovvero di poter beneficiare più a lungo dell’erogazione automatizzata dell’insulina.
2. Gestione “intelligente” dell’insulina:
il sistema AHCL di Tandem utilizza un algoritmo avanzato per modulare la somministrazione automatica dell’insulina basale e dei boli correttivi con una previsione dei livelli di glicemia a 30 minuti, ottimizzando così il controllo glicemico fin dai primi momenti di utilizzo. Un sistema che rappresenta una grande rivoluzione per i pazienti e per i medici che li hanno in cura.
3. Praticità, discrezione e facilità d’uso:
un sistema confortevole che integra un sensore più piccolo del 60%, che necessita di un tempo di avvio (warm-up) di soli 30 minuti, dalla grande flessibilità e dalla straordinaria accuratezza.
Tutti questi aspetti, si traducono in una maggiore libertà nella routine degli utilizzatori e in un approccio al diabete più spensierato, così come in una maggior semplicità di gestione della terapia da parte del clinico.

Va tuttavia osservato che, maggiore è la complessità tecnologica dei dispositivi utilizzati, più elevata diventa la necessità che gli operatori sanitari che la utilizzano siano formati e competenti per un utilizzo che ne sappia sfruttare appieno tutte le potenzialità. A tale proposito, l’azienda garantisce che esiste un gruppo interassociativo per l’aggiornamento specifico degli Specialisti su queste tematiche.
Questa e altre recenti innovazioni sono le benvenute in ambito di gestione del diabete, specie se si pensa che, in Italia, il 6,6% della popolazione generale e il 7,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi di questa patologia. Tra questi, la diagnosi di diabete di tipo 1, tipologia autoimmune che determina la totale assenza di produzione dell’insulina, rappresenta circa il 10% dei casi.

Va anche ricordato che attualmente un minore su 1000 ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1.
Purtroppo, il trend di aumento delle patologie croniche sembra essere in continua crescita, se è vero che, come dimostrano le proiezioni dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, ci si aspetta che entro il 2028 il numero di italiani ne saranno affetti raggiungerà la cifra impressionante di 25 milioni.

Questi e molti altri dati evidenziano l’urgenza di strategie preventive, di sensibilizzazione e management per affrontare questa crescente urgenza sanitaria. In questo senso l’offerta di soluzioni ad alta tecnologia che faciliti la gestione del paziente diventa fondamentale e la farmacia si candida a fare da ponte tra l’innovazione tecnologica e l’offerta di servizi ai cittadini.

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