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LA BATTAGLIA CONTRO LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
Gli eventi di questo anno dimostrano che la resistenza antimicrobica non è più un problema confinato ai laboratori o alle aule accademiche. È una battaglia che si combatte nei consessi politici, nei sistemi sanitari e nella quotidianità di ognuno di noi. E il mondo, finalmente, sembra aver deciso di affrontarla.

Il 2024 sarà forse ricordato come un anno cruciale nella lotta contro la resistenza antimicrobica, una crisi silenziosa che minaccia di riportare l’umanità indietro nel tempo, quando una semplice infezione poteva risultare fatale. Gli eventi istituzionali e scientifici che, nel corso dell’anno che sta per concludersi hanno incentrato la loro attenzione su questo tema sono davvero tanti.
Non più tardi di settembre, durante la 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i leader mondiali hanno lanciato un allarme che non può più essere ignorato: ogni anno, quasi 5 milioni di vite vengono stroncate da infezioni resistenti agli antibiotici. Con una dichiarazione politica ambiziosa, si sono impegnati a ridurre del 10% queste morti entro il 2030, una promessa che punta a mobilitare sforzi congiunti a livello globale.
Pochi giorni dopo, ad Ancona, i Ministri della Salute del G7 hanno posto la resistenza antimicrobica al centro del dibattito, sottolineando come questa minaccia non sia solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Tra gli eleganti saloni del vertice, è emersa la necessità di un approccio integrato, il cosiddetto “One Health”, del quale abbiamo parlato nell’editoriale dello scorso numero di Nuovo Collegamento. Si tratta di un approccio che prende in considerazione la stretta interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.
Ma è nelle ultime settimane che l’attenzione sul tema della resistenza antibiotica si è fatta più pressante. A novembre, Roma è diventata il fulcro di nuove riflessioni strategiche sulla questione durante il Forum Meridiano Sanità. Tra relazioni di esperti e tavole rotonde con i principali attori del settore sanitario, è emerso un quadro chiaro: per vincere la sfida della resistenza antimicrobica, è necessario ripensare i sistemi sanitari, rendendoli più resilienti e orientati alla prevenzione. La promozione di un invecchiamento sano, basato su stili di vita corretti e sull’uso responsabile degli antibiotici, è stata presentata come una delle chiavi per il futuro.
Agli eventi appena citati è poi seguita la Settimana Mondiale della Consapevolezza sugli Antibiotici, a metà novembre. è in questa settimana che l’argomento è uscito dalle sale istituzionali per raggiungere, con iniziative concrete i sensibilizzazione, il grande pubblico. Dal 18 al 24 novembre di ogni anno, infatti la settimana promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) punta l’accento proprio sulla Consapevolezza sugli Antibiotici, divenendo, di anno in anno, sempre più seguita. Con eventi chiave organizzati in tutto il mondo, tantissimi di questi svoltisi in molte differenti realtà sanitarie locali italiane e spesso con la partecipazione attiva dei farmacisti, il focus è stato posto sulle strategie di contrasto e sulle nuove soluzioni per frenare questa minaccia.
Le molte campagne di sensibilizzazione e le iniziative concrete intraprese non solo a livello locale, ma anche da enti come l’Agenzia Italiana del Farmaco e l’Istituto Superiore di Sanità hanno ribadito un messaggio fondamentale: ogni scelta conta. Un antibiotico usato male oggi potrebbe significare un’arma spuntata domani, lasciandoci vulnerabili di fronte a infezioni che pensavamo di aver sconfitto.
La vera novità del messaggio emerso nell’edizione 2024 riguarda un cambio di prospettiva: non si tratta più solo di combattere l’uso eccessivo e scorretto degli antibiotici, ma di abbracciare un approccio più ampio e preventivo. Al centro di questa nuova visione c’è la prevenzione delle malattie infettive, promossa attraverso stili di vita sani e sistemi sanitari resilienti, capaci di affrontare con efficacia le minacce emergenti.
In questa ottica, la promozione di un invecchiamento sano viene dunque sempre più di frequente individuata come una delle strategie chiave per il futuro. In effetti, a ben pensarci, questo sembra essere un approccio corretto: alimentazione equilibrata, esercizio fisico regolare e un’attenta gestione delle condizioni croniche non solo riducono il rischio di infezioni, ma rafforzano anche il sistema immunitario delle persone, mantenendole più lontane dal rischio di necessitare di antibiotici. Invero, i differenti messaggi istituzionali in tale direzione di rado pongono l’attenzione sulla salute del singolo individuo, ma abbracciano, come del resto è giusto che sia per il ruolo che le suddette istituzioni ricoprono, una visione sistemica, rivolta più al buon funzionamento della gestione dei sistemi sanitari all’interno dei quali ogni figura del settore sanitario, farmacista incluso, gioca un ruolo fondamentale.
Ed è proprio il farmacista, come professionista di prossimità, la figura che forse più di altre è in una posizione privilegiata per agire nel concreto sulla salute dei singoli individui e per fare in modo che i nobili appelli delle istituzioni e le dichiarazioni di intenti si trasformino concretamente in risultati tangibili sulla salute elle persone. Ecco allora che i nostri ambiti di azione diventano davvero tantissimi e ci portano ad abbandonare una certa inerzia registrata nel corso degli ultimi anni, nei quali abbiamo pensato che la soluzione alla resistenza antibiotica dovesse arrivare per forza di cose dall’alto, ovvero da nuove regole e da un approccio prescrittivo più accurato.
Il ruolo che le istituzioni affidano ai farmacisti, sebbene non sempre dichiarato esplicitamente, emerge con chiarezza ogni volta che si parla di prevenzione. È un contributo cruciale, spesso sottinteso, ma essenziale per affrontare la sfida della resistenza antibiotica. Proviamo allora a delinearne alcuni aspetti chiave:
- Promozione di stili di vita sani. Il farmacista può sensibilizzare i pazienti sull’importanza di abitudini che proteggano dalle infezioni, come una dieta ricca di nutrienti, l’esercizio fisico e il sonno regolare. Può consigliare integratori vitaminici quando necessario e fornire informazioni aggiornate sulla gestione di malattie croniche che possono aumentare il rischio di infezioni.
- Educazione sulla prevenzione delle malattie infettive. Attraverso campagne locali o consigli individuali, il farmacista può promuovere misure preventive come la vaccinazione contro l’influenza, la polmonite e altre malattie batteriche. Può anche educare sul corretto uso di prodotti disinfettanti e sulla gestione delle infezioni minori, evitando il ricorso automatico agli antibiotici.
- Monitoraggio e consulenza. Un farmacista attento può individuare comportamenti a rischio nei pazienti, come l’interruzione prematura delle terapie antibiotiche o l’utilizzo errato dell’automedicazione. In queste situazioni, può intervenire per correggere tali comportamenti, riducendo la probabilità di sviluppo di resistenze.
- Supporto agli anziani e alle famiglie. In un contesto di invecchiamento della popolazione, il farmacista è un punto di riferimento cruciale per le famiglie che si prendono cura di persone anziane o fragili. 
Può fornire consulenza specifica su come proteggere queste categorie da infezioni, garantendo che ricevano cure preventive adeguate e che non si creino situazioni di abuso di farmaci.
Se, come sottolineato dalle istituzioni durante l’ultima edizione della Settimana Mondiale contro la Resistenza Antibiotica, il nuovo approccio per contrastare questa minaccia richiede un ripensamento dei sistemi sanitari, rendendoli più resilienti e orientati alla prevenzione, è altrettanto vero ciò che viene detto meno spesso: il farmacista è l’educatore sanitario più vicino ai cittadini, il promotore del benessere e il custode della salute pubblica. In altre parole, noi farmacisti siamo figure imprescindibili per tradurre in azioni concrete i buoni propositi sempre più spesso richiamati da tutte le parti.
L’integrazione del farmacista in reti di prevenzione locali, in collaborazione con medici, infermieri e istituzioni sanitarie, rappresenta un passo cruciale. Iniziative come programmi di screening nelle farmacie, corsi di formazione per i pazienti e l’adozione di strumenti digitali per monitorare la salute ampliano ulteriormente il raggio d’azione del farmacista nella lotta contro la resistenza antimicrobica.
La prevenzione delle infezioni, infatti, non è una responsabilità esclusiva dei sistemi sanitari: è una missione collettiva che coinvolge pazienti, professionisti e istituzioni. In questo scenario, il farmacista, con il suo ruolo di prossimità e la sua capacità di creare un dialogo diretto con la comunità, deve essere un protagonista essenziale di questa battaglia.
alcune tra le iniziative italiane 

In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha organizzato un evento il 20 novembre 2024, intitolato “La resistenza agli antimicrobici: nuovi dati ed evidenze dalla sorveglianza alla ricerca”, che si è tenuto presso la sede dell’ISS a Roma.
Inoltre, diverse regioni italiane hanno partecipato con iniziative locali mirate a sensibilizzare i cittadini sulla resistenza antimicrobica. Eccone alcune:

Basilicata
• 18-24 novembre 2024 “Settimana per l’uso consapevole degli antibiotici”:
la Regione Basilicata partecipa alla settimana informativa attraverso una campagna di comunicazione social per la consapevolezza della resistenza antimicrobica (AMR) rivolta a tutti i cittadini.

• 9-14/12/2024 “Uso consapevole degli antibiotici”:
in questi tre giorni sono stati predisposti dei desk situati agli ingressi degli ospedali, dove le farmaciste del CRFV Basilicata daranno informazioni agli utenti sul corretto uso degli antimicrobici e distribuiranno materiali informativi sul tema dell’antimicrobico-resistenza.

Friuli Venezia Giulia
• 18-24 novembre 2024 “Settimana per l’uso consapevole degli antibiotici”:
la Direzione Centrale Salute della Regione FVG ha predisposto un comunicato alle Aziende del SSR per l’inoltro al personale dipendente, in cui verrà messo in evidenza il link alla pagina del sito ARCS (Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute) dove sarà possibile visualizzare i documenti realizzati a garanzia di un corretto uso degli antibiotici.

Marche
• giovedì 21 novembre, Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche:
durante la giornata sono stati predisposti 2 tavoli informativi presso le due entrate principali dell’Ospedale (quella al piano 0 e quella al piano 1). 
I tavoli - attivi dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – sono gestiti dai medici iscritti alle scuole di specializzazione di Malattie Infettive e di Igiene (4 medici per ciascuna scuola) e dagli infermieri esperti di ICA che si alternano al desk dando informazioni e distribuendo materiale informativo specifico sul tema dell’antimicrobico resistenza.

Sardegna
• 18 novembre si è svolto il Seminario “L’antimicrobico resistenza chiama, la Sardegna risponde: nasce il portale PRO-CARe”, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari: durante l’evento è stato presentato il portale PRO-CARe (Progetto Regionale Organico per il Contrasto all’Antimicrobico Resistenza), promosso dalla Regione Sardegna nell’ambito delle attività previste dal PP10 “Misure per il contrasto all’Antimicrobico Resistenza del Piano di Prevenzione Nazionale e Regionale”, in collaborazione con il PP1 “Scuole che Promuovono Salute”.

(Fonte sito Istituto Superiore di Sanità (www.epicentro.iss.it)

ALCUNI DATI

• In Europa sono 670mila/l’anno le infezioni di batteri resistenti alle cure che causano 35mila decessi, 12mila in Italia.

• Nel biennio 2022-23 in Italia sono stati 430mila i ricoverati che hanno contratto un’infezione: l’8,2% contro una media UE del 6,5%.

• In Italia sono stati somministrati antibiotici al 44,7% dei degenti contro una media europea del 33,7%.

• Si potrebbero ridurre del 30% le infezioni facendo più prevenzione negli ospedali e riducendo i consumi di antibiotici. Tra le 135 e le 210mila infezioni nosocomiali evitabili con maggiori accorgimenti igienici.

• In Italia desta preoccupazione la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di antibiotici, aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente; la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85.

(Fonte: sito ministero della Salute 
www.gov.it)

ALCUNE TRA LE INIZIATIVE ITALIANE

In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha organizzato un evento il 20 novembre 2024, intitolato “La resistenza agli antimicrobici: nuovi dati ed evidenze dalla sorveglianza alla ricerca”, che si è tenuto presso la sede dell’ISS a Roma.
Inoltre, diverse regioni italiane hanno partecipato con iniziative locali mirate a sensibilizzare i cittadini sulla resistenza antimicrobica. Eccone alcune:

Basilicata
• 18-24 novembre 2024 “Settimana per l’uso consapevole degli antibiotici”:
la Regione Basilicata partecipa alla settimana informativa attraverso una campagna di comunicazione social per la consapevolezza della resistenza antimicrobica (AMR) rivolta a tutti i cittadini.

• 9-14/12/2024 “Uso consapevole degli antibiotici”:
in questi tre giorni sono stati predisposti dei desk situati agli ingressi degli ospedali, dove le farmaciste del CRFV Basilicata daranno informazioni agli utenti sul corretto uso degli antimicrobici e distribuiranno materiali informativi sul tema dell’antimicrobico-resistenza.

Friuli Venezia Giulia
• 18-24 novembre 2024 “Settimana per l’uso consapevole degli antibiotici”:
la Direzione Centrale Salute della Regione FVG ha predisposto un comunicato alle Aziende del SSR per l’inoltro al personale dipendente, in cui verrà messo in evidenza il link alla pagina del sito ARCS (Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute) dove sarà possibile visualizzare i documenti realizzati a garanzia di un corretto uso degli antibiotici.

Marche
• giovedì 21 novembre, Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche:
durante la giornata sono stati predisposti 2 tavoli informativi presso le due entrate principali dell’Ospedale (quella al piano 0 e quella al piano 1). 
I tavoli - attivi dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – sono gestiti dai medici iscritti alle scuole di specializzazione di Malattie Infettive e di Igiene (4 medici per ciascuna scuola) e dagli infermieri esperti di ICA che si alternano al desk dando informazioni e distribuendo materiale informativo specifico sul tema dell’antimicrobico resistenza.

Sardegna
• 18 novembre si è svolto il Seminario “L’antimicrobico resistenza chiama, la Sardegna risponde: nasce il portale PRO-CARe”, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari: durante l’evento è stato presentato il portale PRO-CARe (Progetto Regionale Organico per il Contrasto all’Antimicrobico Resistenza), promosso dalla Regione Sardegna nell’ambito delle attività previste dal PP10 “Misure per il contrasto all’Antimicrobico Resistenza del Piano di Prevenzione Nazionale e Regionale”, in collaborazione con il PP1 “Scuole che Promuovono Salute”.

(Fonte sito Istituto Superiore di Sanità (www.epicentro.iss.it)

La settimana mondiale contro la resistenza antibiotica

La Settimana Mondiale della Consapevolezza sugli Antibiotici si svolge ogni anno a partire al 2015 nella terza settimana di novembre.
È infatti collegata alla Giornata Europea degli Antibiotici, celebrata il 18 novembre, che si tiene dal 2008 come parte dell’iniziativa europea per sensibilizzare sull’uso appropriato degli antibiotici.
Ogni anno questa settimana viene utilizzata a livello mondiale per promuovere campagne di informazione e coinvolgimento comunitario sulla resistenza antimicrobica, il corretto uso degli antibiotici e la prevenzione delle infezioni.

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