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L’ISPIRAZIONE E LA CURIOSITÀ
Dalla rubrica "Voci da dietro il banco" a cura di Giulio Francesco Valeriano
Elisa Zoccarato, da dove nasce l’idea di Farmaconsulenze.com?
“Fin da subito, l’obiettivo che mi ha spinto a intraprendere questa avventura è stato duplice: da un lato, sostenere il farmacista nella sua vocazione primaria di consulente per il cittadino; dall’altro, offrire ai professionisti della salute - titolari, collaboratori, aziende - un punto di riferimento per servizi e strumenti che li aiutino a potenziare il loro business. Farmaconsulenze.com è nato quindi dalla mia esigenza di voler creare uno spazio dove i farmacisti potessero non solo crescere professionalmente, ma anche esprimere il loro valore nel modo più autentico”.
Se ho ben capito, tutto nasce dall’amore per la professione e dalla volontà di rispondere alle trasformazioni che oggi il nostro settore vive. Come si è evoluto il progetto nel tempo?
“L’idea iniziale era quella di creare un portale dedicato alle consulenze, con gli obiettivi e le ambizioni di cui ho appena raccontato. Tuttvia, il progetto, in poco più di un anno e mezzo, si è evoluto ascoltando le esigenze di un settore in fermento come è il nostro, alle prese con le trasformazioni che ben conosciamo. Così sono nati una serie i servizi aggiuntivi alle consulenze professionali rivolte ai cittadini che nel portale possono creare un dialogo diretto con i colleghi presenti e selezionati sulla base delle loro competenze.
Il progetto si è così ampliato arricchendosi di nuovi servizi questa volta rivolti agli operatori del settore.
Tra questi servizi, posso citare Farmaconsulenze School, una scuola di formazione online che offre corsi e master e mirati alla quotidianità del lavoro in farmacia per favorire le specializzazioni professionali.
Accanto alla formazione vera e propria, il servizio Farmaconsulenze Eventi offre una sezione dedicata a eventi formativi e divulgativi, sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini. In questo ambito, abbiamo avuto l’onore di collaborare con università, enti pubblici e scuole di specializzazione.
Un ulteriore settore del portale chiamato Farmaconsulenze Servizi rappresenta un punto di riferimento per chi vuole trasformare la propria farmacia in un luogo di salute per eccellenza, dove il farmacista diventa una figura centrale e indispensabile nell’offerta dei servizi ai cittadini e nella conoscenza delle grandi possibilità offerte oggi a un utilizzo consapevole della telemedicina.
Tantissime iniziative quindi. E qual è stata la risposta del settore?
“Devo dire che siamo stati piacevolmente sorpresi dalla rapidità con cui il progetto è cresciuto. In meno di due anni, abbiamo superato gli 80 farmacisti regolarmente iscritti alla piattaforma, molti dei quali hanno avuto la possibilità di crescere professionalmente grazie alle nostre iniziative e al supporto delle aziende partner.
Questo è un chiaro segnale dell’esigenza di trasformazione del nostro settore. Farmaconsulenze ha saputo rispondere a questa necessità offrendo opportunità reali e tangibili”.
Chiederle di raccontare in poche parole il valore aggiunto di una iniziativa così recente e, al tempo stesso, piuttosto articolata non è certo semplice.Cosa mi risponderebbe se le chiedessi di descrivere ciò che rende Farmaconsulenze un progetto unico?
“Credo che il vero valore aggiunto di Farmaconsulenze sia il fatto che sia stato ideato e gestito da chi la farmacia l’ha vissuta e la vive ancora oggi.
Non è solo un progetto digitale: è un ponte tra la teoria e la pratica quotidiana.
È il frutto dell’esperienza, dello studio e della passione per la professione.
Devo dire che, da questo punto di vista le soddisfazioni non sono mancate.
Ho da poco ricevuto due riconoscimenti importanti che mi confermano che stiamo andando nella direzione giusta: il Cosmofarma Award 2024 nella categoria Management & Digital e il premio Leads Alessandra Pederzoli - Donne Leader in Sanità, assegnato presso il Ministero della Salute.
Questi premi non sono solo un traguardo personale, ma una vittoria per tutti i farmacisti che credono nel valore della specializzazione e dell’innovazione”.
A fronte della sua esperienza, cosa si sente di consigliare a quei colleghi che, come lei, credono nell’innovazione e vedono nella crescita professionale e nella specializzazione strumenti indispensabili per la nostra professione?
“Il mio consiglio, che nasce da un percorso fatto di studio, sacrifici, curiosità e tanta pratica, è duplice.
Prima di tutto, invito i miei colleghi a non smettere mai di imparare e formarsi.
La laurea, infatti, è solo il punto di partenza. Il nostro settore è in costante evoluzione, e per affrontare le nuove sfide servono competenze sempre più specialistiche.
Questo significa approfondire le aree che più vi appassionano, che sia il management, la fitoterapia, la dermocosmesi o qualsiasi altro ambito in cui vi sentite portati. Specializzarsi in ciò che amate vi permetterà di trovare una soddisfazione personale e professionale che va oltre la routine quotidiana.
In secondo luogo, consiglio di “mettere le mani in pasta”, ovvero fare esperienza pratica sul campo, e non aver paura di uscire dalla zona di comfort.
Ho avuto la fortuna di lavorare in contesti diversi, dalla farmacia tradizionale alla grande distribuzione, dall’azienda alla parafarmacia.
Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa di unico, dalle dinamiche di gestione di uno staff alla comprensione delle vere esigenze dei clienti.
La chiave è essere curiosi, osare e, soprattutto, guardare oltre i confini della farmacia come luogo fisico: la nostra professione ha un impatto sulla società, e ogni piccolo passo che facciamo verso l’innovazione rafforza la nostra figura agli occhi del cittadino.
Ultimo consigli che mi sento di dare è di non avere paura di innovare e di fallire.
Quando ho iniziato a lavorare, ero consapevole che mancava qualcosa nella nostra formazione accademica, come competenze di marketing, comunicazione o gestione aziendale.
Mi sono messa in gioco cercando corsi, seguendo master e persino intrufolandomi in lezioni di economia. È stato faticoso, certo, ma ne è valsa la pena.
Oggi, più che mai, sviluppare competenze trasversali – le famose soft skills – è essenziale per affrontare le complessità della professione.
Non dobbiamo avere paura di reinventarci: innovazione e specializzazione sono la strada per rendere la farmacia non solo un luogo di salute, ma un riferimento imprescindibile per la comunità.”
Per saperne di più: Farmaconsulenze.com