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24 febbraio 2025
di Matteo Giumà
Rif. rivista N.1 | Nuovo Collegamento 2025
IL MAGNESIO NELLA GESTIONE DEL METABOLISMO
Il magnesio, sebbene presente in quantità limitate nell’organismo (circa 20 grammi), gioca un ruolo cruciale nel corretto funzionamento cellulare e nel metabolismo. Questo articolo analizza perché è importante considerare il magnesio come un elemento chiave da includere nella dieta dei pazienti.

Dal punto di vista chimico, il magnesio è un versatile metallo alcalino terroso che in natura non si trova allo stato puro, ma sottoforma di minerale. Questo è dovuto alla sua enorme reattività chimica. Questo elemento metallico è noto per il suo impressionante rapporto forza/massa. 
Questa qualità lo rende una scelta favorevole in produzioni di leghe metalliche per strumentazioni leggere e durature. Inoltre, la reattività del magnesio lo rende parte essenziale nella produzione di diversi componenti e materiali, dall’ossido di magnesio fino ad arrivare al suo idrossido. Nei sistemi biologici, il magnesio funge da co-fattore per molti enzimi (se ne contano più di trecento). Contribuisce alla regolazione delle reazioni biochimiche grazie alla sua straordinaria reattività con gli anioni. Ad esempio, nelle reazioni metaboliche accade che la molecola protagonista, l’ATP, si converte in ADP rilasciando volta per volta uno ione fosfato. Questo si verifica in reazioni come la glicolisi o il ciclo di Krebs. Questi eventi richiedono l’ausilio proprio dello ione magnesio. Grazie alle sue proprietà chelanti, lega a sé gli ioni fosfato dell’ATP mascherando leggermente la loro carica negativa e rendendo la molecola dell’ATP una struttura stabile per tutta la durata dell’evento biochimico.


Altri meccanismi includono in particolare la sintesi proteica a partire dagli acidi nucleici che formano il DNA e l’RNA. Gli acidi nucleici sono caratterizzati dalla presenza nelle catene laterali di gruppi fosfodiesterici. Comprendere la chimica del magnesio offre valutazioni più profonde nelle sue diverse applicazioni.Un’altra peculiarità e il suo coinvolgimento nell’attivazione del tessuto adiposo bruno, il centro della termogenesi del nostro organismo. Di conseguenza, tutto il glucosio e il materiale lipidico depositato al suo interno può essere convertito in energia muscolare. Questo si verifica grazie all’attivazione di un’importante proteina disaccoppiante (produttrice di calore) presente all’interno dei mitocondri: la termogenina, nota anche come proteina disaccoppiante di tipo 1 (UCP-1). In più, il magnesio aiuta a sostenere le normali funzioni muscolari e nervose. Questo suo compito è importante quando molte persone lamentano spossatezza, stanchezza o debolezza muscolare.
Numerosi studi hanno dimostrato che una carenza di magnesio influisce significativamente sull’efficienza metabolica, rendendo questo minerale essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. 


Il magnesio svolge un ruolo chiave nel metabolismo grazie a una serie di meccanismi biologici fondamentali. Innanzitutto, questo minerale contribuisce alla conversione degli acidi grassi insaturi omega-3 e omega-6 in prostaglandine di serie 1 e 3. Questi composti bioattivi svolgono un’importante funzione nel mantenimento della salute cardiovascolare, in quanto sono in grado di abbassare il livello di colesterolo, in particolare quello LDL, comunemente definito come “colesterolo cattivo”, e di ridurre i trigliceridi.  Oltre a ciò, il magnesio riveste un ruolo centrale nel metabolismo dei carboidrati, regolando i livelli di insulina nel sangue. Questa funzione è cruciale per ridurre il rischio di insulino-resistenza, una condizione spesso associata al diabete di tipo 2 e all’obesità. Nei pazienti diabetici, in particolare, l’iperglicemia provoca una significativa escrezione di magnesio attraverso i reni, il che può portare a uno squilibrio elettrolitico importante e a un ulteriore peggioramento del controllo glicemico. 
Un altro aspetto fondamentale è il ruolo del magnesio nel regolare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Riducendo la concentrazione di cortisolo nel sangue, il magnesio aiuta a prevenire l’accumulo di adiposità, soprattutto negli uomini e nelle donne in menopausa, un periodo in cui i cambiamenti ormonali favoriscono un aumento della massa grassa. Questo effetto benefico si estende anche alla regolazione dell’ormone dell’appetito, contribuendo così a ridurre episodi di fame incontrollata.  
Il magnesio è inoltre prezioso per le donne durante il ciclo mestruale, specialmente nelle fasi pre-mestruali e mestruali. 
In queste fasi, la perdita di liquidi e minerali attraverso il sangue può essere significativa, causando squilibri elettrolitici. Il magnesio, mantenendo stabili questi livelli, aiuta a prevenire i sintomi legati alla stanchezza, ai crampi e alla ritenzione idrica. Infine, ma non meno importante, il magnesio facilita l’assorbimento delle proteine alimentari, incluse quelle ad alto peso molecolare, rendendo la digestione più efficiente. Questo aspetto è particolarmente rilevante per i pazienti che seguono una dieta ricca di proteine, migliorando la biodisponibilità degli aminoacidi essenziali e supportando la sintesi muscolare e il recupero cellulare. Sebbene, il magnesio sia un minerale multifunzionale che non solo supporta il metabolismo, ma ha un impatto positivo su molteplici processi fisiologici, è tuttavia importante non eccedere con le quantità di magnesio. Tra gli effetti collaterali spiccano infatti: dolore addominale, diarrea e abbassamento della pressione arteriosa. Può anche causare arresto della digestione e respirazione con conseguente  arresto cardiaco.

Per quanto riguarda il dosaggio, è generalmente consigliato assumere un massimo di due cucchiaini al giorno di magnesio in polvere (ad esempio, prodotti come il magnesio supremo) oppure una bustina al giorno, preferibilmente al mattino, quando il metabolismo è maggiormente attivo. Questa raccomandazione si basa sulla capacità del corpo di ottimizzare l’assorbimento del magnesio in momenti della giornata in cui i processi metabolici lavorano al massimo regime. Tra le diverse formulazioni disponibili, il magnesio pidolato e il magnesio chelato sono particolarmente apprezzati per la loro elevata biodisponibilità, con il chelato che si distingue come il più facilmente assimilabile dall’organismo. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione in caso di patologie renali, queste condizioni possono aumentare il rischio di ipermagnesemia, una condizione in cui i livelli di magnesio nel sangue diventano pericolosamente elevati. I reni, infatti, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio elettrolitico, regolando l’escrezione di minerali, tossine e farmaci. 
Quando la funzione renale è compromessa, la capacità di eliminare l’eccesso di magnesio può risultare ridotta, portando a un accumulo nel sangue che potrebbe causare effetti indesiderati o addirittura gravi complicazioni.  
Per questo motivo, prima di raccomandare l’assunzione di magnesio, è opportuno valutare lo stato di salute generale del paziente, con particolare attenzione alla funzionalità renale. Una gestione adeguata del dosaggio e del tipo di magnesio può garantire un’integrazione sicura ed efficace, massimizzando i benefici di questo minerale senza rischi per la salute.

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