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FARMACI: L’EVOLUZIONE CHE VERRÀ
Nelle scorse settimane, leggendo gli articoli offerti dalla stampa specializzata, poteva capitare di incorrere, del tutto casualmente, in due notizie molto diverse tra loro ma che apparivano legate da un’assonanza comune: il futuro.
La prima raccontava di come il colosso del commercio elettronico Amazon avesse acquistato la sua prima parafarmacia in Italia. Chiaramente, viste le potenzialità economiche della multinazionale, sono stati tralasciati i paesini di provincia ed è stata scelta una piazza di tutto rispetto nel centro della capitale commerciale d’Italia: Milano.
La parafarmacia Pulker di Piazza Cadorna, sempre secondo le notizie di stampa, a gennaio era stato ceduta alla Pellicano Italy, per poi essere rilevata da Amazon.
Negli Stati Uniti, nel settore dei farmaci, la multinazionale è già presente con due marchi: Amazon Pharmacy lanciata nel 2020 e la più datata Pillpack, che ha visto la luce nel lontano 2017.
Amazon Pharmacy è una sorta di farmacia online che offre una vasta gamma di farmaci con prescrizione medica. I clienti possono caricare le loro prescrizioni, confrontare i prezzi e ordinare i farmaci per la consegna a domicilio. La piattaforma offre anche un servizio di consegna in automatico per i farmaci cronici.
PillPack è sempre una farmacia online, ma spedisce i farmaci in blister pre-confezionati per un loro più semplice utilizzo.
Oltre allo sviluppo di questi due servizi, negli Stati Uniti Amazon ha stretto accordi con diverse farmacie indipendenti per offrire la consegna a domicilio dei farmaci. Questo servizio è disponibile, per ora, solo in alcune città selezionate. Tra le altre attività che il colosso porta avanti oltre oceano, vanno menzionate anche la linea di farmaci generici a marchio proprio, chiamata AmazonBasics e gli investimenti in alcune startup farmaceutiche che potrebbero dare ad Amazon un vantaggio competitivo nel futuro mercato farmaceutico.
Come sappiamo, queste prospettive sono lontane per il mercato europeo, dove il settore farmaceutico è regolato in modo più restrittivo rispetto agli Stati Uniti.
Anche per questo, l’operazione italiana, per il momento, non sembra prefigurare un immediato ingresso di Amazon nel settore dell’e-commerce dei farmaci.
Resta il fatto che, secondo alcuni osservatori, l’operazione potrebbe essere letta come un passo importante per l’evoluzione del retail in Italia, con l’avvento di un modello omnichannel che integra online e offline. Tuttavia, non è chiaro se Amazon intenda espandere l’acquisizione ad altre parafarmacie o se si limiterà al punto vendita milanese. Il tempo ci dirà quali saranno le reali mosse del colosso dell’e-commerce e come questo influenzerà il settore farmaceutico e parafarmaceutico in Italia.
L’assonanza con l’altra notizia delle scorse settimane è proprio questa: il futuro, ovvero il tempo che ci dirà come evolveranno le cose che già oggi abbiamo davanti agli occhi. O, per meglio dire, sopra le testa.
Lo scorso 21 marzo, i cittadini di Taranto hanno avuto il privilegio di poter assistere al volo di un drone del tutto particolare e di ascoltare il suo tipico brusio che ricorda il volo di un moscone quando passa vicino al nostro orecchio.
Nell’ambito della seconda edizione della business convention Mediterranean Aerospace Matching ha infatti avuto luogo una missione dimostrativa di trasporto medicale con droni, che ha permesso una consegna rapida dall’aeroporto “Marcello Arlotta” al porto della città di Taranto.
Ci sono voluti circa trenta minuti per una rotta di 17 chilometri, la più lunga mai testata per il trasporto di una capsula contenente materiale medicale. La consegna, avvenuta con il coordinamento e la collaborazione della Marina Militare di Taranto, è stata resa possibile grazie alla tecnologia progettata dalla start-up ABzero, per mezzo della cosiddetta “Smart Capsule” dotata di speciali sensori per il mantenimento della temperatura, del Ph e dell’umidità. La capsula è progettata per trasportare beni urgenti come farmaci salvavita o sacche di sangue e con ogni probabilità nel prossimo futuro sarà adibita anche al trasporto di organi. Il volo del drone è stato condotto in modalità automatica BVLOS (volo non a vista) grazie ad una specifica applicazione mobile che prevede il monitoraggio da remoto del pilota.
Le notizie di stampa che abbiamo analizzato non hanno, in verità nulla in comune. Tuttavia, è probabile che sia la consegna di farmaci con droni, sia il mercato dei farmaci online si svilupperanno nei prossimi anni. Ecco allora che la suggestione ci fa immaginare un probabile futuro della distribuzione farmaceutica, con droni che potranno essere utilizzati per consegnare farmaci in aree remote o rurali; oppure essere utilizzati per consegnare farmaci urgenti in modo rapido e sicuro. Del resto, la tecnologia dei droni è in continua evoluzione e i costi di consegna stanno diminuendo, rendendo questa opzione sempre più concreta.
Parallelamente, in ampie aree del pianeta il mercato dei farmaci online è in forte crescita, offrendo ai pazienti, secondo una narrazione molto diffusa, “una maggiore scelta e comodità, oltre a prezzi spesso più competitivi rispetto alle farmacie tradizionali”.
Forse, anche se non la condividiamo, non possiamo fermare la crescita del mercato dei farmaci online, del resto favorita anche dall’aumento della digitalizzazione. La stessa digitalizzazione che consentirà presto di sostituire i furgoncini gialli o rossi che oggi ci consegnano i pacchi di Amazon con flotte di droni guidati a distanza attraverso sofisticate applicazioni che ci individueranno in ogni luogo per farci arrivare, giusto giusto nella mano, la consegna che aspettiamo.
A ben pensarci, piuttosto che perdere tempo ad immaginare il futuro (operazione sempre improbabile) sarà meglio iscriversi ad un corso Ecm per la guida dei droni