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01 marzo 2009
di
Rif. rivista Marzo - 2009
Farmaci di importazione parallela
Intervistiamo Ugo Santonastaso, dell'Agenzia italiana del farmaco, per chiarire il ruolo dei farmaci di importazione parallela

Per essere autorizzato alla procedura di importazione parallela, un farmaco deve risultare registrato e regolarmente in commercio in uno Stato della Unione Europea o SEE. Praticamente è il "parallelo" dello stesso farmaco che troviamo nelle farmacie italiane, con lo stesso nome, identica composizione, fabbricato secondo la stessa formula e con gli stessi effetti terapeutici. Nell'ambito della Comunità Europea, questi medicinali hanno già acquisito una propria connotazione. Ciò ha portato l'Agenzia italiana del farmaco ad operare un costante confronto tra le diverse politiche sanitarie europee e a riconsiderare le procedure di registrazione per l'importazione parallela di medicinali per uso umano. Abbiamo chiesto a Ugo Santonastaso, componente dell'Aifa, di aiutarci ad approfondire l'argomento.

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