Utifar
COSMETOLOGIA IN FARMACIA
“Sono entusiasta di aver visto come farmacisti ed esperti abbiano sottolineato il ruolo cruciale della cosmetologia nella promozione della salute della pelle. è fondamentale che i farmacisti siano in grado di fornire alle persone consigli personalizzati e scientificamente validati per la cura della cute. Questo evento, inoltre, ha dimostrato quanto sia importante la collaborazione tra farmacisti, dermatologi e altri esperti per promuovere una cultura della cura dermocosmetica basata sull’evidenza scientifica. La dermocosmesi, rappresenta un’opportunità unica per prevenire molte patologie cutanee e migliorare la qualità di vita delle persone. Sono convinta che questo evento rappresenti un punto di svolta verso una nuova era della farmacia, sempre più orientata al benessere e alla prevenzione” afferma la dott.ssa Myriam Mazza, farmacista cosmetologa, Spa Manager e Presidente Associazione Ricomicio da Me.
L’educazione sanitaria come strumento di prevenzione
La ricerca scientifica dimostra chiaramente l’impatto significativo che un’educazione mirata può avere sulla salute pubblica. Un esempio rilevante è lo studio Skin Cancer Awareness Now (SCAN!), il quale evidenzia come sia possibile influenzare positivamente i comportamenti di prevenzione del cancro della pelle. I risultati hanno mostrato un incremento del 66% nella conoscenza sull’uso corretto della protezione solare e un aumento del 39% nella capacità di riconoscere i nei sospetti tra i partecipanti. Nel contesto italiano, dove il sole è parte integrante della cultura e dello stile di vita, il farmacista può guidare i pazienti verso scelte consapevoli, spiegando non solo il “come” ma anche il “perché” dell’utilizzo di creme solari. Non si tratta solo di raccomandare un prodotto, ma di offrire un servizio educativo che supporta il paziente, integrando la bellezza con la salute e garantendo che i pazienti facciano scelte consapevoli per la loro pelle e per la loro salute a lungo termine.
Screening attraverso la teledermatologia
Oltre a fornire educazione al paziente, il farmacista può svolgere un ruolo determinante nello screening e nel monitoraggio delle lesioni cutanee grazie a servizi come la teledermatologia. Uno studio spagnolo condotto su 218 pazienti ha dimostrato che il servizio di teledermatologia offerto nelle farmacie di comunità ha facilitato l’individuazione del 30% di lesioni cutanee non benigne, consentendo così un rapido invio dei pazienti agli specialisti. Grazie alla teledermatologia, è stato possibile diagnosticare in anticipo numerose lesioni non benigne, tra cui 52 casi di cheratosi attinica, 13 di carcinoma e 2 melanomi. Questo modello di assistenza sanitaria comporta significativi vantaggi per il paziente, sia in termini di accessibilità che di costi, ridotti a un terzo rispetto a una visita dermatologica tradizionale. Il risultato è un aumento dello screening precoce di melanoma e, di conseguenza, prognosi migliorate.
Supporto nell’autogestione delle patologie dermatologiche e nell’aderenza terapeutica
è essenziale riconoscere come il supporto continuo e personalizzato che il farmacista offre ai pazienti con patologie croniche possa influire positivamente e in modo duraturo sulla loro qualità della vita. La non aderenza terapeutica rappresenta una delle principali sfide nella gestione di queste condizioni, con un impatto diretto non solo sui risultati clinici ma anche sui costi complessivi del sistema sanitario. Patologie come la psoriasi, l’acne e la dermatite atopica necessitano di un trattamento costante e regolare per garantire miglioramenti clinici tangibili, ma le statistiche mostrano che oltre il 50% dei pazienti interrompe le terapie topiche entro il primo anno. In questo contesto, uno studio sperimentale condotto nelle farmacie di comunità ha messo in evidenza il potenziale dell’intervento educativo da parte dei farmacisti nel migliorare l’autogestione della psoriasi da parte dei pazienti, contribuendo in modo significativo all’aderenza terapeutica.
Lo studio ha coinvolto pazienti con psoriasi di grado lieve e moderato, reclutati in sette farmacie di comunità situate in diverse aree urbane e rurali, e ha utilizzato un disegno pre- e post-intervento per valutare l’efficacia delle consulenze fornite. I farmacisti partecipanti hanno ricevuto una formazione specifica e mirata sulla gestione della psoriasi e sugli strumenti per la valutazione della conoscenza e della qualità della vita dei pazienti, come il Person-centred Dermatology Self-Care Index (PEDESI), lo Self-Assessed Psoriasis Area Severity Index (SAPASI) e il Dermatology Life Quality Index (DLQI). Il protocollo di intervento ha previsto due consultazioni face-to-face, distanziate di circa sei settimane, durante le quali i farmacisti hanno fornito informazioni dettagliate sui trattamenti, istruzioni sull’uso corretto delle terapie topiche e un supporto personalizzato basato sulle esigenze individuali di ciascun paziente. I risultati dello studio sono stati significativi: il punteggio medio del PEDESI è aumentato in modo significativo, passando da 17.78 a 25.15, a indicare una maggiore capacità dei pazienti di comprendere e gestire autonomamente la propria condizione. Anche i punteggi SAPASI e DLQI hanno mostrato un miglioramento sostanziale, rispettivamente da 11.60 a 7.74 e da 7.21 a 4.14, segnalando una riduzione della gravità della malattia e un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti. Attraverso consulenze personalizzate, i farmacisti hanno così aiutato i pazienti a comprendere meglio la loro condizione e a gestire in modo più efficace i trattamenti prescritti, migliorando l’aderenza alla terapia e riducendo la necessità di interventi specialistici.
L’esperienza dei giovani farmacisti
In un contesto in cui la farmacia si evolve verso una dimensione sempre più centrata sulla prevenzione e il benessere, i giovani farmacisti stanno apportando un contributo significativo, con approcci innovativi e una visione orientata alla salute della pelle basata su solide evidenze scientifiche. Tra queste nuove generazioni, emerge l’esperienza di una giovane farmacista, la dott.ssa Federica Faccitondo, tesoriera Fenagifar, che ha avviato una start-up dedicata alla dermocosmesi personalizzata.
“Come farmacista cosmetologa, ho voluto sviluppare una linea di prodotti che unisse scienza e natura, utilizzando un estratto di vinacce di Nero di Troia, un ingrediente che abbiamo brevettato per le sue proprietà antiossidanti dimostrate. Diversi studi in vitro e in vivo hanno confermato l’efficacia di questo estratto, e ciò testimonia non solo la validità della mia intuizione, ma anche l’importanza del know-how scientifico nell’offrire soluzioni di qualità per la cura della pelle.
La cosmetologia in farmacia è ormai un ponte essenziale tra salute, prevenzione e benessere: oggi siamo in grado di fornire ai pazienti prodotti scientificamente validati e un supporto personalizzato che non solo migliora la bellezza della pelle, ma contribuisce anche alla prevenzione e al trattamento di patologie cutanee.”
Conclusioni
In conclusione, la formazione e la specializzazione del farmacista in cosmetologia rappresentano un valore aggiunto fondamentale, soprattutto nel promuovere salute e benessere della pelle. In ambito dermatologico, il farmacista specializzato è un punto di riferimento per guidare i pazienti verso una corretta gestione della propria routine di cura, unendo competenze scientifiche e attenzione personalizzata.
Attraverso un approccio educativo, il farmacista non solo favorisce la prevenzione e il miglioramento della qualità di vita, ma integra bellezza e salute, rendendo la cosmetologia una risorsa cruciale per un benessere più completo e consapevole.