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16 febbraio 2024
di Paolo Levantino
Rif. rivista Nuovo Collegamento 1-2024
ANTIMICROBICO RESISTENZA: È TEMPO DI AGIRE
Nel 2019, la resistenza agli antibiotici è stata inclusa dall’OMS nell’elenco delle 10 maggiori minacce per la salute globale, ponendola allo stesso livello del cambiamento climatico, dell’HIV o dell’Ebola. Ogni anno in Europa muoiono 35 mila persone per cause riconducibili alle infezioni antibiotico resistenti e di queste 15 mila solo in Italia, un terzo del totale.

Secondo l’evidenza scientifica, l’uso inappropriato e indiscriminato degli antibiotici, insieme alla mancanza di nuove alternative terapeutiche, potrebbe trasformarli in trattamenti inefficaci per infezioni gravi entro il 2050.
“Senza un’azione collettiva, arriverà un momento in cui malattie altrimenti curabili, come le infezioni del tratto urinario, potrebbero tornare ad essere incurabili e procedure, come interventi chirurgici o chemioterapia, troppo pericolose da eseguire”, ha avvertito il dott . Danilo Lo Fo Wong , consigliere regionale dell’OMS.
Necessaria una collaborazione intersettoriale
La resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta una minaccia per l’uomo, gli animali, le piante e l’ambiente. Ci riguarda tutti. Ecco perché è essenziale una collaborazione intersettoriale per preservare l’efficacia degli antimicrobici. Per ridurre efficacemente la resistenza antimicrobica, tutti i settori devono utilizzare gli antimicrobici in modo prudente e appropriato, adottare misure preventive per ridurre l’incidenza delle infezioni e seguire le buone pratiche nello smaltimento dei rifiuti contaminati da antimicrobici.

Il ruolo dei farmacisti nella lotta all’antibiotico resistenza
I farmacisti possono svolgere un ruolo fondamentale nel contrastare tale fenomeno, contribuendo alla prevenzione delle infezioni, alla promozione dell’uso responsabile degli antimicrobici, sensibilizzando sul corretto smaltimento, implementano i programmi di vaccinazione ed effettuando una sorta di triage attraverso i test point of care.
I farmacisti sono gli operatori sanitari più accessibili, fungono da comunicatori ed educatori:

  • sui comportamenti salutari, incoraggiando a scelte che aiutano a mantenere sano il sistema immunitario, ad esempio smettere di fumare, mangiare sano, realizzare attività fisica;
  • sulla prevenzione delle infezioni, spiegando alla comunità le corrette pratiche di lavaggio e igiene delle mani, e i protocolli per starnuti/tosse;
  • e sull’importanza dell’uso degli antimicrobici solo quando necessario, dietro prescrizione medica.

Necessario migliorare la consapevolezza nel cittadino
Secondo una survey dell’OMS, ben il 61% degli intervistati dei 14 paesi partecipanti della regione Europea non sapeva che gli antibiotici non funzionano contro i virus, ed oltre la metà credeva, erroneamente, che fossero efficaci contro il raffreddore.
Attraverso indagini come questa, si possono acquisire informazioni sulla conoscenza delle persone e comportamento riguardo agli antibiotici e alla resistenza antimicrobica, e prendere provvedimenti per assicurarci che le persone siano ben informate su quando e come assumere questi preziosi medicinali.

Secondo le linee guida dell’OMS, è essenziale ricordare al cittadino di utilizzare gli antibiotici solo se prescritti, di seguire la posologia e la durata del trattamento consigliata dal medico, non interrompendo di propria iniziativa, e di non utilizzare in modo inappropriato un antibiotico avanzato da una terapia precedente, ciò aumenta il rischio che tale antibiotico non funzioni più e che si dovranno assumere antibiotici sempre più forti fino ad arrivare all’antibiotico-resistenza che è provocato proprio da un uso inappropriato e indiscriminato degli antibiotici.

Screening attraverso i test point of care
Secondo una nuova ricerca pubblicata dalla International Pharmaceutical Federation (FIP), i test point-of-care (POCT) effettuati in farmacia sono associati a importanti vantaggi clinici ed economici, tra cui notevoli risparmi sui costi e una fornitura sanitaria complessiva più efficiente.
Le persone sottoposte a POCT in farmacia hanno beneficiato di un miglioramento della qualità della vita, grazie a un uso più razionale degli antibiotici, al rilevamento precoce della malattia e a una migliore stratificazione del rischio, nonché di benefici chiave come la comodità e la promozione della buona salute e del benessere generale, afferma la FIP nel rapporto che si basa su una revisione della letteratura esistente insieme a indagini e studi di casi.

Il progetto Antimicrobico resistenza: è tempo di agire
Sulla base di tali premesse, la Federazione Nazionale delle Associazioni dei Giovani Farmacisti (Fenagifar), con la partnership scientifica dell’Università di Torino, la collaborazione di Federfarma e Sistema Farmacia Italia (SFI) e il patrocinio dalla FOFI, ha sviluppato il progetto “Antimicrobico resistenza: è tempo di agire”, dedicato alla promozione dell’utilizzo razionale degli antibiotici nella popolazione.
Il progetto ha due obiettivi principali:
1- Indagare, tramite la somministrazione di uno specifico questionario, l’uso degli antibiotici e la conoscenza del fenomeno della AMR da parte della popolazione afferente alle farmacie di comunità. In seguito alla somministrazione del questionario, verrà fornita una brochure informativa sull’argomento oggetto di indagine ed il farmacista effettuerà attività di counselling specificamente dedicata all’AMR al fine di sensibilizzare in tal senso i soggetti arruolati.
2- Indagare la prevalenza di infezione da streptococco di tipo A (GAS), tramite l’esecuzione di tamponi rapidi specifici, nella popolazione afferente alle farmacie aderenti all’iniziativa e che mostri sintomi riconducibili all’infezione in questione. L’indagine avrà anche lo scopo di valutare l’utilità dell’esecuzione di tamponi per la rilevazione di GAS come strumento di screening della popolazione.
I dati raccolti nel corso dello studio saranno elaborati, riassunti in un report e presentati in occasione di una specifica conferenza organizzata al fine di evidenziarne la valenza in termini di salute pubblica. I risultati ottenuti forniranno inoltre al decisore pubblico un ulteriore elemento per valutare l’impatto delle farmacie di comunità su una tematica, come quella dell’AMR, di elevato interesse clinico e sociale.

“La crescente minaccia della resistenza antimicrobica è un fenomeno che non può essere ignorato, e come professionisti del settore farmaceutico, è imperativo che ne siamo pienamente consapevoli. Abbiamo la responsabilità di agire con determinazione per mitigare questa tendenza, riconoscendo che è parte integrante del nostro ruolo. Desideriamo garantire che i pazienti non si sentano privati di un ciclo di antibiotici, ma piuttosto comprendano che potrebbero non necessitarne. Unisciti a noi nel progetto per affrontare la resistenza antimicrobica! Ogni singolo passo che ciascuno di noi compie conta e può fare la differenza. Siamo tutti chiamati ad agire per contrastare questa sfida cruciale.”

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