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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SERVIZI SANITARI
Lo scorso 10 ottobre, il Garante della Privacy ha pubblicato un “decalogo” riferito alla “realizzazione di servizi sanitari a livello nazionale attraverso sistemi di intelligenza artificiale (IA)”.
Il decalogo consiste in una serie di principi e prescrizioni volte a garantire un’appropriata gestione dei dati sanitari trattati tramite sistemi di intelligenza artificiale.
Queste linee guida sono pensate per tutelare la privacy dei pazienti e garantire una gestione etica dei dati nel contesto sanitario.
Analizzando il documento, si possono individuare tre principi cardine sui quali si fonda l’intero “decalogo”, ovvero:
- Trasparenza dei processi decisionali.
- Decisioni automatizzate supervisionate dall’uomo.
- Non discriminazione algoritmica.
Ma cosa si intende con queste definizioni e quali specifici ambiti d’azione interessano questi tre punti?
Per meglio comprendere la questione ed entrare più nel dettaglio del decalogo, possiamo così sintetizzare:
1. Il principio di “Trasparenza dei processi decisionali” implica che i pazienti devono essere informati se le decisioni relative alla loro salute sono prese tramite processi automatizzati basati sull’IA. Devono inoltre avere accesso alle informazioni sulla logica utilizzata per giungere a tali decisioni.
2. Per “Decisioni automatizzate supervisionate dall’uomo”
si intende che tutte le decisioni prese in modo automatizzato devono essere soggette a supervisione umana da parte del personale sanitario.
Questo controllo umano dovrebbe essere in grado di validare o rifiutare le decisioni prese dagli strumenti di intelligenza artificiale.
3. In merito alla “Non discriminazione algoritmica”
si intende mettere in chiaro che i sistemi di IA devono essere progettati e utilizzati in modo da evitare discriminazioni, anche involontarie, nei confronti di singoli individui o gruppi.
Nell’ottica del rispetto di questi tre principi cardine, il “decalogo” detta una serie di prescrizioni:
- Informazione dei pazienti:
Il responsabile del trattamento dei dati deve informare i pazienti sull’uso di trattamenti automatizzati basati sull’IA per le decisioni sanitarie.
Queste informazioni devono essere chiare, comprensibili e includere la logica alla base delle decisioni.
- Supervisione umana:
è richiesto che il personale sanitario supervisioni i processi decisionali automatizzati e sia adeguatamente formato per questo compito.
- Affidabilità dei sistemi di IA: deve essere garantito l’uso di sistemi di IA affidabili per ridurre gli errori sia tecnologici che umani, e devono essere implementate misure per verificare periodicamente l’efficacia di tali sistemi.
- Non discriminazione:
devono essere adottate misure per evitare discriminazioni da parte dei sistemi di IA e per mitigare eventuali effetti discriminatori.
- Base giuridica:
il trattamento dei dati sanitari tramite IA per motivi di interesse pubblico deve essere regolato da una specifica normativa che tuteli i diritti e le libertà degli interessati.
- Valutazione d’impatto:
prima di utilizzare sistemi nazionali di IA per trattare dati sanitari, è necessario svolgere una valutazione d’impatto per verificare l’adeguatezza e l’omogeneità delle misure adottate.
- Descrizione dei trattamenti: le descrizioni dei trattamenti devono includere informazioni sulle logiche algoritmiche, sulle metriche di addestramento del modello, sui controlli per eventuali distorsioni dei fatti e sulla possibilità di correzione di tali bias.
Le indicazioni del decalogo mirano dunque a garantire un utilizzo etico e trasparente dell’IA nel settore sanitario, proteggendo la privacy dei pazienti e riducendo al minimo il rischio di discriminazione o errori nei processi decisionali automatizzati.
In definitiva, il “decalogo” del Garante della Privacy fornisce indicazioni ben precise su come implementare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario nel rispetto dei principi di trasparenza, supervisione umana e non discriminazione e rappresenta un riferimento ben preciso del quale si avvertiva il bisogno.
Di certo, il rapido sviluppo della tecnologia richiederà ulteriori interventi in ambito regolatorio, ma una buona partenza è di certo un passo fondamentale per un percorso virtuoso.