Utifar

Assurdo è il concorso per l'assegnazione delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione o vacanti, perché assurde sono le modalità con le quali viene attualmente svolto. Traggo spunto dall'interrogazione del senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri, vice-presidente FOFI, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali n. 3-00618 in data 12 marzo 2009 dove definisce la situazione creatasi ai limiti dell'assurdo, per esporre ai Lettori una vicenda che mi preoccupa fin dal 2003 quando feci parte, membro in una e presidente nell'altra, di due commissioni concorsuali. I concorsi per sedi farmaceutiche si svolgono attribuendo ai candidati un punteggio, in parte determinato sulla base dei titoli di studio e carriera e professionali e in parte su di una prova attitudinale concernente la risoluzione di cento domande a risposta multipla (quiz), estratte da un elenco di tremila approvate con decreto ministeriale e, secondo la norma che disciplina i concorsi, aggiornate ogni due anni. L'aggiornamento dei quiz è necessario dal momento che le materie d'esame (farmacologia, tecnica e legislazione farmaceutiche) subiscono una continua evoluzione provocando una più o meno rapida obsolescenza dei quiz proposti. Certamente la materia che evolve più rapidamente è la legislazione farmaceutica e, ad oggi, i circa cinquecento quiz di legislazione sono in larga parte superati perché mai aggiornati dal 1998. Che cosa comporta, in pratica, questa situazione? Ecco un esempio: quiz 1653; domanda: la ricetta speciale per la prescrizione di medicamenti contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope ha la validità di: risposte:

A - dieci giorni compreso il giorno del rilascio;

B - otto giorni escluso il giorno di rilascio;

C - dieci giorni escluso il giorno di rilascio;

D - un mese;

E - tre mesi;

risposta esatta: la C.

Al candidato che, oggi, risponde C viene riconosciuto un punto, mentre chi volesse rispondere conformemente alla normativa vigente non troverebbe, tra le risposte, quella esatta e cioè trenta giorni. Di quesiti del genere ve ne sono, ad oggi, almeno un centinaio ed è statisticamente possibile che in ogni prova di cento quiz ve ne sia almeno uno. Se assurdo è il concorso fatto in questo modo - ne sono in corso infatti numerosi - ancora più assurdo è il comportamento delle commissioni delle quali fa parte anche un professore universitario. Svolgere il concorso a queste condizioni, espone la pubblica amministrazione ad un rischio elevato di ricorsi, con vittoria praticamente certa, e mortifica la professionalità di tutti: membri della commissione e candidati. Perché mai dovrebbe vincere, a parità di titoli, il migliore per capacità mnemoniche a danno di chi è più preparato professionalmente? Nel 2003, nelle commissioni di cui feci parte, io pretesi lo stralcio, prima dell'estrazione, delle domande "improponibili" sulla base anche del parere del Ministero della Salute, tanto che questa circostanza viene citata dal sen. d'Ambrosio Lettieri nell'interrogazione. Altrettanto assurdo è il silenzio, interrotto solo da alcune segnalazioni della FOFI nel 2003 e nel 2004, di tutti gli attori coinvolti (Ministero, Regioni, Asl, sindacati di farmacisti titolari e non titolari). Viene allora il ragionevole dubbio che la situazione faccia comodo a qualcuno ed in particolare a chi i tremila quiz li ha imparati a memoria. Si abbia il coraggio di proporre una soluzione immediata, come lo stralcio, di anno in anno, dei quiz obsoleti da parte di una commissione nominata ad hoc e in attesa della messa a punto del nuovo sistema concorsuale. Assurdo è andare avanti così, perché la credibilità dell'intero sistema è a rischio.